Mondadori, condannato Berlusconi. Fininvest pagherà 560 milioni di euro

MILANO – I giudici della Corte d’Appello di Milano hanno condannato Fininvest a risarcire Cir per la vicenda del Lodo Mondadori per 540 milioni circa di euro alla data della sentenza di primo grado dell’ottobre 2009, più gli interessi e le spese decorsi da quel giorno. La cifra quindi arriverebbe intorno ai 560 milioni di euro.


La sentenza d’appello è immediatamente esecutiva.


In primo grado, il 3 ottobre 2009, il giudice del Tribunale di Milano, Raimondo Mesiano aveva condannato Fininvest a versare a Cir un risarcimento di 750 milioni di euro per «danno patrimoniale da perdita di chance di un giudizio imparziale». Oggi dunque i giudici di appello hanno riformato il verdetto di primo grado sulla vicenda del Lodo Mondadori facendo uno ‘sconto’ di 190 milioni di euro. Stamani la cifra è stata stabilita in 540 milioni circa di euro più gli interessi e le spese decorsi dal giorno della sentenza di primo grado. Il risarcimento dunque arriva attorno ai 560 milioni.


I giudici della seconda sezione civile della Corte d’Appello di Milano nel motivare la sentenza che condanna hanno confermato che vi fu la corruzione in atti giudiziari del giudice Vittorio Metta. Inoltre la Corte ha ritenuto esserci la prova del condizionamento da parte di Metta degli altri due giudici della Corte d’Appello di Roma che il 24 gennaio 1991 annullarono il lodo arbitrale che aveva dato ragione a Cir. Infine i giudici civili di secondo grado hanno in sostanza stabilito che in una condizione di normalità la sentenza della corte d’Appello di Roma del ’91 avrebbe dovuto confermare il lodo arbitrale favorevole a Cir.


BERLUSCONI CORRESPONSABILE CORRUZIONE – «E’ da ritenere … ai soli fini civilistici del presente giudizio, che Silvio Berlusconi sia corresponsabile della vicenda corruttiva per cui si procede». Lo scrivono i giudici della seconda sezione civile della Corte d’appello di Milano condividendo il giudizio di primo grado per la vicenda del Lodo Mondadori per cui oggi Fininvest è stata condannata a versare a Cir circa 560 milioni di euro. «Corresponsabilità che – proseguono i giudici -, come logica conseguenza, comporta, per il principio della responsabilità civile delle società di capitali per il fatto illecito del loro legale rappresentante o amministratore commesso nell’attività gestoria della società medesima, la responsabilità della stessa Fininvest».


MARINA BERLUSCONI, AGGRESSIONE A MIO PADRE – «Neppure un euro è dovuto da parte nostra, siamo di fronte ad un esproprio che non trova alcun fondamento nella realtà dei fatti né nelle regole del diritto». Lo afferma il presidente di Fininvest Marina Berlusconi nella lunga dichiarazione dopo la sentenza del Lodo Mondadori, che si riporta integralmente. «E’ una sentenza che sgomenta e lascia senza parole. La Fininvest, che ha sempre operato nella più assoluta correttezza, viene colpita in modo inaudito, strumentale e totalmente ingiusto. E il parzialissimo ridimensionamento della sanzione rispetto al giudizio di primo grado nulla naturalmente toglie alla incredibile gravità del verdetto. Ma questa è una sentenza che suona anche come un’amara sconfitta per la giustizia, per quanti continuano a credere che esista, che debba esistere, una giustizia imparziale e giusta. E’ una sentenza che rappresenta l’ennesimo scandaloso episodio di una forsennata aggressione che viene portata avanti da anni contro mio padre, con tutti i mezzi e su tutti i fronti, compreso quello imprenditoriale ed economico. E’ indiscutibile che questo attacco abbia come principali protagonisti una parte della magistratura (e della magistratura milanese in particolare) e il gruppo editoriale che fa capo a Carlo De Benedetti. E adesso, con un verdetto che nega l’evidenza emesso dalla magistratura milanese, la Fininvest viene condannata a versare una somma spropositata proprio al gruppo De Benedetti. Una somma addirittura doppia rispetto al valore della nostra partecipazione in Mondadori. Neppure un euro é dovuto da parte nostra, siamo di fronte ad un esproprio che non trova alcun fondamento nella realtà dei fatti né nelle regole del diritto Anche di fronte ad un quadro così paradossale e inquietante, non ci lasciamo però intimorire. Già in queste ore i nostri legali cominceranno a studiare il ricorso in Cassazione. Siamo certi di essere assolutamente nel giusto, dobbiamo credere che le nostre ragioni verranno alla fine riconosciute. Verità e giustizia non potranno continuare ad essere calpestate e piegate a logiche inaccettabili e indegne di un Paese civile».


GHEDINI, CASSAZIONE ANNULLERA’ SENTENZA – «La Corte d’Appello di Milano ha emesso una sentenza contro ogni logica processuale e fattuale, addirittura ampiamente al di là delle stesse risultanze contabili che erano già di per se erronee in eccesso, e addirittura superiore al valore reale della quota Mondadori posseduta da Fininvest». Lo dichiara l’avvocato Niccolò Ghedini, avvocato del premier, secondo il quale ora la Cassazione «non potrà che annullare la sentenza».


Secondo Ghedini la sentenza «é la riprova, se ve ne fosse stato bisogno, che a Milano è impossibile, quando vi è anche indirettamente coinvolto il Presidente Berlusconi, celebrare un processo che veda la applicazione delle regole del diritto. E se la Corte d’Appello non sospenderà l’esecutività della sentenza – prosegue l’avvocato del premier – tale prova sarà ancora più evidente. Comunque la Corte di Cassazione non potrà che annullare questa incredibile sentenza».


DI PIETRO, BERLUSCONI NON LA BUTTI IN POLITICA – «Le sentenze si rispettano e i danni si risarciscono. E se è vero, com’é vero, che Berlusconi é stato condannato in appello per danni causati a un altro gruppo imprenditoriale, significa che lui ci ha guadagnato illecitamente e l’altro ci ha rimesso. E’ inutile che Berlusconi e i suoi tentino di buttarla in politica, qui siamo solo di fronte a comportamenti truffaldini gravissimi». Lo afferma in una nota il leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, commentando la sentenza che obbliga Fininvest a risarcire Cir per il Lodo Mondadori.


CAPEZZONE, A SINISTRA DICO, C’E’CLIMA P.LORETO – «Le sentenze si rispettano, e così pure i giudici. Ma, finché siamo un Paese libero, esiste il diritto di criticarle e di contestarne radicalmente i contenuti». Così Daniele Capezzone, portavoce Pdl «A mio avviso – dice – siamo dinanzi a una decisione abnorme, che rischia di essere una mazzata tremenda per un’azienda, e di mettere in discussione investimenti, prospettive, posti di lavoro. Ma voglio rivolgermi ai politici della sinistra. C’é da troppo tempo, contro Silvio Berlusconi, un clima da Piazzale Loreto, con forsennati attacchi politici e personali, con una tenaglia mediatica e giudiziaria, e ora anche con quella che oggettivamente è una mazzata sul piano patrimoniale. Con le vendette – dico alla sinistra – non si costruisce nulla, se non altro odio e altra divisione. Hanno il diritto di contrastare il Premier sul terreno politico, ma da mesi si è passati a ben altro: al tentativo di abbattere ed eliminare il «nemico».


CIR, AZIENDA SOTTRATTA CON CORRUZIONE – La sentenza di appello sul Lodo Mondadori ‘’conferma ancora una volta che nel 1991 la Mondadori fu sottratta alla Cir mediante la corruzione del giudice Vittorio Metta, organizzata per conto e nell’interesse di Fininvest’’. E’ quanto afferma Cir in una nota.