I vertici dell’Unione Europea fanno quadrato contro la speculazione

ROMA – I vertici dell’Unione Europea serrano i ranghi contro la speculazione dopo l’attacco di venerdì e il timore che con l’apertura dei mercati salga la febbre sui debiti sovrani. Questa mattina il presidente del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy, ha convocato una riunione alla quale parteciperanno il presidente dell’Eurogruppo Jean-Calude Juncker, il presidente uscente della Banca Centrale Europea Jean-Claude Trichet, il presidente della Commissione Europea Josè Manuel Barroso e il commissario europeo agli affari economici Olli Rehn. Ufficialmente la riunione rientra fra gli incontri che Van Rompuy e Barroso tengono regolarmente alla vigilia di ogni Eurogruppo, ma questa volta è stata estesa agli altri big.
– Non si tratta si una riunione di crisi, ma di coordinamento delle diverse posizioni sul dossier Grecia – ha assicurato il portavoce di Van Rompuy, Dirck De Backer aggiungendo poi che nella riunione del mattino ‘’non si parlerà dell’Italia’’.

Il vertice precede l’incontro dell’Eurogruppo, previsto nel primo pomeriggio alle 15.00, al quale partecipano i ministri dell’Economia e delle Finanze dei 17 Stati dell’Eurozona, e l’Ecofin di martedì. Nel doppio vertice sara’ delineata la strategia per aggredire la speculazione e puntellare la stabilità dell’eurozona. Non è escluso che dalle due riunioni escano anche indicazioni per arginare il potere delle agenzie di rating e la speculazione con limiti alle vendite allo scoperto e ai derivati.

Il capitolo più pesante sarà dedicato a cercare una soluzione comune sul secondo piano di salvataggio per la Grecia che dovrebbe coinvolgere anche le banche. Decisione che, anche alla luce dell’attacco sull’Italia, diventa sempre più necessario prendere al più presto. L’Eurogruppo varerà anche il nuovo Fondo Salva-Stati, l’Esm (l’European Stability Mechanism) che avrà una dotazione di 500 miliardi e che dal luglio 2013 andra’ a sostituire l’European Financial Stability Facility (Efsf) il veicolo finanziario creato all’inizio della crisi greca e l’European Financial Stabilisation Mechanism (Esfm).

La situazione italiana non figura formalmente all’ordine del giorno del doppio incontro, ma la manovra italiana sarà oggetto di valutazione. Tremonti esporrà le linee della manovra e riaffermerà l’impegno dell’Italia di raggiungere il pareggio di bilancio nel 2014 oltre alla determinazione di portare il decreto ‘’per la stabilizzazione finanziaria’’ a legge prima dell’estate. Nella due giorni Tremonti esordirà nella veste di coordinatore dei ministri delle Finanze del Ppe.

CRISI


Opposizioni: “Responsabili nell’interesse del paese”


ROMA – Opposizioni unite da un concetto dettato dalla necessità del confronto, già questa mattina, con la possibile ondata della speculazione internazionale su borse e titoli ma sostenuto con chiarezza e vigore da Pd, Idv e Udc durante una lunga domenica di attesa, quella di ieri: occorre ‘’responsabilità nazionale’’ dicono all’unisono i tre partiti di opposizione. Pd e Idv lanciano segnali per tutta la giornata per consolidare l’immagine di una nazione compatta nell’affrontare una possibile dura prova per tutta l’economia italiana.


L’Idv con Di Pietro annuncia che non farà ostruzionismo e che i suoi emendamenti alla manovra mireranno tutti al contenimento della spesa e saranno rigorosamente ‘’coperti’’ sul piano finanziario; il Pd di Bersani spiega che la disponibilità al confronto da parte delle opposizione sarà fattiva e concreta ma non potrà arrivare fino all’astensione.
– Non è questa che risolve il problema – spiega Pier Luigi Bersani in viaggio nel Medio Oriente -. Non credo che i mercati si aspettino la nostra astensione alla manovra. In settimana presenteremo le nostre idee che riguardano anche il contenimento dei costi della P.A. e un certo numero di emendamenti.


Di Pietro sul suo blog chiosa che ‘’lo capiscono anche i bambini che così non si può andare avanti’’. E da Bersani arriva una critica sulla ‘’compressione’’ dei tempi di discussione di una manovra da 47 miliardi di euro da chiudere in tre settimane ma anche una sottolineatura:
– Le opposizioni sentono la responsabilità nazionale davanti alla crisi economica soprattutto perchè il governo è nel marasma. Rimaniamo opposizioni – aggiunge – ma vogliamo essere propositivi.


Dunque la scelta della ‘’responsabilità’’ che si annuncia non può far mettere da parte i problemi e le soluzioni a suo tempo avanzate e richiamate dal segretario del Pd e da Pier Ferdinando Casini nella parola d’ordine: l’Italia ha tutte le risorse e tutte le energie per affrontare e vincere queste sfide.
Dal Pdl, a fronte del rigoroso silenzio che si è auto imposto il premier Berlusconi anche all’incontro di Mirabello, dove il previsto intervento è stato annullato proprio a causa delle contrattazioni odierna in borsa e delle riunioni europee per valutare i riflessi della crisi anche sul nostro paese, parla Fabrizio Cicchitto. Il capogruppo alla Camera invita la maggioranza a rinviare ad altra data le polemiche interne e l’opposizione a smetterla con l’invito di dimissioni a breve per l’esecutivo.
– Quelle dimissioni se ottenute davvero farebbero solo la gioia della speculazione internazionale, compresa quella che opera in Svizzera e che ha imprese editoriali anche in Italia – dice parlando chiaramente del gruppo L’Espresso-Repubblica. Cicchitto invita tutti ad un ‘’generale senso di responsabilità’’. in vista della apertura dei mercati.

Enrico Letta rilancia la questione tirando dentro anche l’Udc, dopo l’appello Bersani-Casini, confermato dal segretario Lorenzo Cesa:
– In una fase cosi delicata per il Paese, con la Borsa italiana e i titoli di Stato messi sotto attacco dalla speculazione finanziaria, la responsabilità nazionale deve prevalere sugli interessi politici. Sarebbe da irresponsabili – dice – gioire della debolezza del governo senza contribuire a indicare vie alternative per uscire da questa situazione.