Piazza Affari in picchiata: l’indice Ftse Mib -3,96%

MILANO – Dopo il venerdì nero l’Europa ha vissuto oggi anche un lunedì da dimenticare. A Milano l’indice Ftse Mib ha chiuso segnando -3,96%, in linea con l’ultima seduta della settimana scorsa. Un po’ meglio, se così si può dire, il resto d’Europa: a Parigi il Cac ha terminato con -2,71%, a Francoforte il Dax -2,33% e a Londra il Ftse -1,04%. Wall Street intanto sta navigando in acque agitate, con il Dow Jones che segna -1,07% e il Nasdaq -1,75%.

Un portavoce della Consob, sulla base di una prima analisi, ancora provvisoria e soggetta a verifica, rileva che le vendite allo scoperto sembrano aver avuto un ‘ruolo marginale’ nella seduta di borsa odierna. Dai riscontri avuti dalla Commissione “l’impressione è che non si tratti di vendite allo scoperto, ma di vendite effettive”. Le informazioni definitive sono attese nella giornata di domani.

Tornando a Piazza Affari, su 336 titoli trattati ben 301 hanno chiuso in zona rossa mentre solo 28 hanno terminato la giornata positivamente. Il controvalore degli scambi è salito oggi a 3,44 miliardi di euro contro i 3,40 della scorsa seduta. A trainare al ribasso sono state soprattutto le vendite sui bancari dopo i pesanti ribassi di venerdì scorso.

Intesa Sanpaolo ha terminato la giornata con -7,74% a 1,526 euro, dopo essere stato sospeso per eccesso di ribasso a metà giornata. Da segnalare che alcuni analisti hanno rivisto in peggio rating dell’istituto guidato da Corrado Passera, portandolo da ‘overwight’ a ‘neutrale’. Seduta negativa anche per Unicredit che ha perso il 6,33% terminando a 1,154 euro per azione, oggetto anche lui di sospensione.

Nessun titolo bancario si è salvato da questa giornata: Bpm ha chiuso con -6,39% a 1,435 euro, Mediobanca -4,28% a 6,15 euro e Mps -4,48% a 0,4924. Negativo anche il fronte degli istituti attivi nel risparmio gestito come ad esempio Azimut che, peggiore del listino, ha chiuso con un pesante -7,42% a 5,3 euro.

Sotto i riflettori i titoli legati al cosiddetto ‘Lodo Mondadori’, vale a dire Mediaset e Cir oltre, ovviamente, alla stessa Mondadori. Per il titoli del ‘biscione’ la giornata si è chiusa con un ribasso del 3,38%. In netto calo Cir con -7,21% a 1,66 euro mentre la controllante Cofide ha segnato un regresso dell’1,58% e il Gruppo Editoriale l’Espresso del 3,37%. Da parte sua Mondadori ha ceduto il 4,51% mentre Telecom Italia Media (indicata come possibile obiettivo di Carlo De Benedetti una volta incassato il ‘lodo’) ha perso il 7,91%.

Tra gli assicurativi Fonsai, unico positivo del paniere, ha guadagnato l’1,64% a 2,104 euro controbilanciato però dall’altro titolo di casa Ligresti, Milano Assicurazioni, che ha perso il 3,69% chiudendo a 0,2816 euro. Pesanti anche Generali con -4,62% e Unipol -3%. In rosso, in questa giornata a senso unico, anche il Lingotto con Fiat Industrial che ha registrato un calo dell’1,62% a 8,22 euro e Fiat del 5,38% a 6,855 euro.

Si registra intanto l’ennesimo record per lo spread dei Btp a dieci anni che ha superato quota 280 punti, il massimo dalla creazione dell’euro. Secondo le informazioni del sito Bloomberg, il divario di rendimento con i Bund tedeschi è salito a 280,94 punti, (+15,06% rispetto all’apertura).

Assieme all’Italia, anche la Spagna fa segnare oggi il nuovo record di spread dei titoli a dieci anni: nel primo pomeriggio, in base ai dati del sito Bloomberg, il differenziale rispetto ai Bund tedeschi ha toccato i 321 punti, con un balzo rispetto all’apertura del 13,13%, il livello più alto dall’introduzione dell’euro.