Le borse impongono cautela. Premier ascolterà le minoranze

ROMA – L’ennesimo tonfo di Piazza Affari ed i contraccolpi negativi che la sentenza sul Lodo Mondadori (la condanna a risarcire 560 milioni di euro alla Cir di Carlo De Benedetti) hanno avuto sulle azioni Mediaset, confermano a Silvio Berlusconi tutti i motivi del suo umore nero e delle sue preoccupazioni che hanno accompagnato l’avvio difficile del lunedì. Una settimana che si apre, però, come si è chiusa quella scorsa, facendo decidere cioè al premier di proseguire con la linea del silenzio.


Poche le telefonate partite da Arcore (per lo più verso palazzo Chigi) e tutte volte a mantenersi informato sulle notizie che arrivano da Bruxelles (dove è riunito l’Eurogruppo) e sull’andamento dei titoli in borsa. La tentazione di sfogare l’irritazione per una sentenza, quella sulla Cir, che confermerebbe a detta del Cavaliere ‘’la persecuzione’’ delle cosiddette toghe rosse nei suoi confronti (‘mi hanno preso la borsa e la vita, è la battuta fatta dal premier ad alcuni parlamentari) viene, almeno ufficialmente, messa da parte di fronte alla consapevolezza del momento delicato che vive l’economia Italia.


L’obiettivo primario è ora l’approvazione della manovra economica. La linea imposta è quella della difesa da un attacco ai conti italiani, ma soprattutto all’euro. La strada indicata, quella del confronto con l’opposizione. Serve insomma cautela e calma. Fermare sul nascere le polemiche. Anche perchè, avrebbe ragionato il premier con i suoi collaboratori, in questo momento ogni parola può pesare come un macigno e può esser interpretata, più o meno in buona fede, in maniera sbagliata. Un appello che sembra esser stato raccolto dai suoi a Roma in una giornata in cui dichiarazioni e comunicati sono sembrati scritti in punta di penna.
Berlusconi tace, insomma. Ma intanto incassa il sostegno della cancelliera tedesca Angela Merkel che in una telefonata chiede al presidente del Consiglio l’approvazione veloce della manovra e le riforme per il contenimento del debito sottolineando ‘’la piena fiducia’’ sul fatto che il nostro Pese riesca a realizzarle. Lo sprint imposto al provvedimento che è all’esame del Senato, spinge il Cavaliere (seguendo l’invito del Colle alla ‘’massima coesione’’) anche ad archiviare, almeno per ora, lo ‘scontro’ con Giulio Tremonti con il quale, gioco-forza, deve tornare a fare squadra. Quanto questo riuscirà, lo si vedrà già oggi quando il ministro del Tesoro sarà a palazzo Madama per un incontro con i rappresentati della maggioranza per discutere l’iter della manovra. Ufficialmente dunque non dovrebbero esserci sorprese.


– Noi siamo coesi, la maggioranza è coesa, troviamo sempre l’accordo alla fine – dice il leader della Lega Nord Umberto Bossi che solo l’altra sera aveva fatto presente che davanti alle turbolenze dei mercati è sempre meglio farsi trovare uniti. Lo ‘spettro’ della crisi greca, poi, ha l’effetto di sedare anche chi nel Pdl, ed in particolare il cosiddetto fronte anti-Tremonti, era pronto a dare battaglia su un testo giudicato devastante per l’immagine della maggioranza.

Si punta all’esame sprint


ROMA – I mercati regalano un’altra giornata al ‘cardiopalma’ all’Italia, e la conseguenza è un inedito compattamento di governo, maggioranza e opposizioni sulla necessita di accelerare l’approvazione della manovra; una risposta, questa, alla speculazione lanciata dallo stesso ministro del Tesoro Giulio Tremonti e che si tradurrà oggi in una riunione della Conferenza dei capigruppo del Senato che taglierà i tempi di esame del decreto.


Al di là dei tempi rimane l’incognita se il governo, come ha sollecitato il capo dello Stato Giorgio Napolitano, aprirà il confronto alle opposizioni e se intende modificare le misure varate. L’idea di ‘’approvare la manovra in una settimana’’, come dimostrazione dell’unità del Paese di fronte agli speculatori, à stata lanciata da Tremonti, in alcune dichiarazioni riportate da Repubblica e raccolta subito innanzi tutto dalle opposizioni. Dopo un giro di telefonate tra il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini, il vicesegretario del Pd Enrico Letta e il leader di Idv, Antonio Di Pietro, l’opposizione parlamentare ha concordato sull’opportunità di precentare insieme ‘’pochi’’ emendamenti comuni, su punti qualificanti, mantenendo invariati i saldi, favorendo così un passaggio parlamentare rapido. Addirittura su sollecitazione dei presidenti dei gruppi di opposizione (Anna Finocchiaro, Giampiero D’Alia e Felice Belisario) il presidente del Senato Renato Schifani ha convocato per oggi alle 13 la conferenza dei capigruppi per riscrivere il calendario, che inizialmente prevedeva il passaggio in commissione Bilancio per questa settimana, e in aula da martedì a giovedì della prossima. Tempi destinati a ridursi. L’atteggiamento delle opposizioni è stato apprezzato dal capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto.