C’è l’intesa: manovra entro venerdì

ROMA – La manovra sarà approvata entro la fine della settimana. Domani il Senato darà il via libera all’ora di pranzo, poi la parola passerà alla Camera per l’ok definitivo al massimo domenica.
L’intesa che è stata trovata tra maggioranza e opposizione ha raccolto il “vivo apprezzamento” del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Un richiamo alla coesione è arrivato dal premier Silvio Berlusconi. “La crisi di fiducia che si è abbattuta in questi giorni sui mercati finanziari colpisce anche l’Italia, ma la minaccia riguarda tutti, riguarda la moneta comune, il segno più concreto dell’unità dell’Europa – ha sottolineato – dobbiamo essere uniti, coesi nell’interesse comune, consapevoli che agli sforzi e ai sacrifici di breve periodo corrisponderanno guadagni permanenti e sicuri. Questa deve essere oggi la nostra risorsa fondamentale.

“La crisi – ha detto poi Silvio Berlusconi – ci spinge ad accelerare il processo di correzione in tempi rapidissimi, a rafforzarne i contenuti, a definire compiutamente i provvedimenti ulteriori volti a conseguire il pareggio di bilancio nel 2014. Le nostre banche sono solide e la nostra economia è vitale e può contare sul senso di responsabilità delle parti sociali. La crisi chiede un iter rapido e misure più forti”.
L’allarme rosso per la tenuta finanziaria dell’Italia ha convinto maggioranza e opposizione della necessità di approvare in tempi rapidissimi la manovra.

Il presidente del Senato, Renato Schifani, ha espresso “pieno apprezzamento per il grande senso di responsabilità dell’opposizione e della maggioranza, perché sono in gioco gli interessi superiori del paese e la politica sta dimostrando di essere all’altezza di questa situazione”.

Per il capogruppo del Pdl alla Camera Cicchitto “ci troviamo di fronte a una crisi finanziaria internazionale di dimensioni del tutto straordinarie visto che la speculazione è fondamentalmente contro l’euro in quanto tale, colpisce la Grecia, la Spagna, adesso l’Italia e anche la Francia, mentre su un altro versante sono in serissime difficoltà anche gli Stati Uniti”.

“In questa situazione è giusto che la manovra economica venga approvata il più rapidamente possibile con il minor grado possibile di faziosità politica”, ha spiegato dal canto suo il segretario del Pd Pier Luigi Bersani dal Cairo. “Noi non siamo al servizio di Berlusconi – ha sottolineato il segretario del Pd – ma al servizio dell’Italia. Nei limiti del ruolo dell’opposizione faremo la nostra parte e ci assumeremo le nostre responsabilità sia sulla manovra che sulle prospettive di riforme”. Quanto alla manovra, il leader Pd sottolinea che i suoi gruppi di opposizione, che hanno chiesto un incontro in Senato con il ministro Giulio Tremonti, presenteranno insieme “pochi emendamenti che diano un messaggio su liberalizzazioni e pubblica amministrazione”.

Dal canto suo, il ministro della Giustizia e Segretario nazionale del Pdl, Angelino Alfano afferma in una nota:
– L’ottima prova che il Senato della Repubblica sta offrendo, chiudendo i lavori dopodomani (domani) – afferma Alfano – deve completarsi con la rapidissima approvazione della manovra da parte della Camera.