Afghanistan, scoppia un ordigno: muore un militare italiano di 28 anni

ROMA – Un militare italiano è morto ieri in Afghanistan in seguito all’esplosione di un ordigno saltato in aria a circa 3 chilometri a ovest della Forward Operating Base ‘Lavaredo’, nel distretto di Bakwa (provincia di Farah).


La vittima è il primo caporal maggiore Roberto Marchini, di Viterbo, classe 1983: apparteneva all’Ottavo reggimento Genio guastatori della Folgore di stanza a Legnago, in provincia di Verona. La salma sarà trasferita in Italia domani: un aereo da trasporto C-130 decollerà da Herat per giungere a Ciampino.

Sul luogo dell’esplosione si sono svolti i rilievi tecnici per chiarire la dinamica della deflagrazione dell’ordigno: tra le ipotesi allo studio, l’esplosione di una mina a pressione o anche quella che contempla la possibilità di una bomba attivata con un comando a distanza. L’ordigno è esploso mentre Marchini era impegnato in un’attività di ricognizione. In precedenza erano state localizzate altre tre mine pronte ad esplodere.
L’attentato, secondo quanto commentato dal portavoce del contingente italiano, maggiore Marco Amoriello, “è l’ulteriore dimostrazione dell’incapacità degli ‘insurgents’ di sostenere uno scontro aperto. Mentre progressivamente si consolidano la stabilizzazione e il processo di transizione, scelgono così di colpire in questo modo. Ma ogni giorno sono decine gli ordigni ritrovati e neutralizzati dai militari italiani, impegnati in un lavoro quotidiano che è innanzi tutto a salvaguardia della popolazione civile’’.


Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, appresa “con profonda commozione la tragica notizia” della scomparsa di Roberto Marchini, caduto in Afghanistan mentre “assolveva con onore” il proprio compito nell’ambito della missione Isaf, ha espresso ai familiari la gratitudine e il profondo cordoglio del Paese e i sentimenti della sua sincera partecipazione al loro grande dolore.


“Esprimiamo il nostro dolore per la perdita del caporal maggiore Roberto Marchini” e “siamo vicini alla sua famiglia. Rinnoviamo ai militari italiani impegnati in tutte le missioni di pace la gratitudine del Paese” dichiara il premier Sivio Berlusconi.


Una nuova perdita in Afghanistan, un sacrificio da non dimenticare, scrive il presidente del Senato Renato Schifani, nel messaggio di cordoglio. E “pieno sostegno e la più sentita vicinanza al contingente italiano impegnato in Afghanistan” arriva dal presidente della Camera Gianfranco Fini.


Per il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, “bisogna stringersi senza inutili polemiche attorno alla famiglia del caporal maggiore Marchini e a tutti i suoi commilitoni’’. Mentre il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, parla di “sempre più drammatica contabilità della missione italiana in Afghanistan. Un’altra morte dentro questa insensata strage, che colpisce un coraggioso militare in servizio nella nostra regione – sottolinea Zaia – ancora una volta piangiamo un giovane uomo strappato al futuro, alla sua famiglia, alle sue legittime aspirazioni’’.


Di “un altro italiano morto in Afghanistan’’ e di “una sorta di routine” in una “sporca guerra, spacciata per anni per missione di pace”, che “continua quasi per inerzia, senza che si capisca perché siamo lì a uccidere civili afgani e a farci uccidere” scrive Oliviero Diliberto, segretario nazionale del Pdci-Federazione della Sinistra, esprimento ‘’alla famiglia del caporal maggiore Roberto Marchini, a tutti i suoi cari, la solidarietà e il cordoglio profondo mio e del mio partito”.