Siccità sta causando la più grande catastrofe umanitaria

CITTÀ DEL VATICANO – Secondo la Santa Sede la catastrofe umanitaria che sta avvenendo in Somalia a causa di una tremenda siccità, è la più grave a livello mondiale. A lanciare l’allarme l’amministratore apostolico di Mogadiscio e vescovo di Gibuti, monsignor Giorgio Bertin.


“Penso che realmente questo disastro, come dice l’Onu, sia il più grande disastro attuale, nel mondo”, ha detto mons. Bertin ai microfoni della Radio Vaticana.


Centinaia di migliaia di uomini, donne, bambini – riferisce l’emittente della Santa Sede – stanno fuggendo nei Paesi vicini in cerca di acqua e di cibo, mentre nel mondo continuano senza pietà le speculazioni che fanno alzare i prezzi dei generi alimentari. Quattrocentomila somali sono ammassati nel solo campo profughi di Dadaab in Kenya. Tardano gli aiuti umanitari. Secondo l’Unicef sono circa 10 milioni le persone ad avere urgente bisogno di soccorsi. “La situazione della siccità in Somalia – afferma poi mons. Bertin – è particolarmente aggravata dal fatto che sono 20 anni che manca un’autorità, manca lo Stato, soprattutto nella Somalia del Centro-Sud”. L’Italia, da parte sua, proporrà un “Gruppo di Contatto” sulla Somalia affinché a settembre, a margine della sessione generale dell’Onu, si possano riunire tutti gli attori regionali. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri, Franco Frattini, alla Camera nella sua relazione davanti alle commissioni Esteri e Difesa del Parlamento.