Comites Messico, un disagio che poteva evitarsi

CITTÀ DEL MESSICO – «In relazione alla campagna di verifica dell’esistenza in vita, il Presidente del CEPA (Centro Patronati – ACLI, INAS, INCA, ITAL), ha scritto al Presidente dell’INPS, al Direttore Generale Pensioni ed alla Direzione Generale Pensioni, per elencare i diffusi disagi e le difficoltà riscontrate dai pensionati, che si sarebbero potute ridurre, se non addirittura evitare, con il tempestivo coinvolgimento dei Patronati da parte dell’INPS nella pianificazione dell’accertamento condotto da ICBPI».

A darne notizia è il Comites del Messico che, nell’ultima edizione del Bollettino Informativo, riporta, in particolare, le principali problematiche rilevate che hanno trovato riscontro in Messico.
Otto le criticità: mancata preventiva informazione dell’avvio della verifica; mancato recapito o ritardato invio delle lettere ai pensionati contenenti i codici MTCN essenziali per la riscossione delle rate di pensione presso Western Union; difformità degli elenchi anagrafici, ossia non corrispondenza dei dati anagrafici presenti sul documento e sul mandato di pagamento; difformità del cognome nubile/sposata sul mandato di pagamento; problemi di sicurezza personale derivanti dal pagamento in contanti in determinati contesti geografici; impossibilità dei pensionati in condizioni fisiche disagiate (età, handicap, ricovero): in questi casi è necessario definire con precisione le modalità alternative ammesse per certificare l’esistenza in vita; impossibilità ai pensionati momentaneamente all’estero di riscuotere la pensione presso sportelli Western Union di altri Paesi; disomogeneità di comportamenti da parte dei singoli sportelli Western Union.

«Il Patronato Ital di Città del Messico – ricorda il Comites – si é attivato immediatamente per cercare di ridurre i disagi creati ai pensionati, però l’impossibilità di avere una lista completa delle 205 persone (70%) alle quali é stato inviato il pagamento a Western Union e la mancanza di informazione riguardo le modalità alternative ammesse per certificare l’esistenza in vita per i minori d’età e le persone impossibilitate a recarsi personalmente allo sportello, impediscono tutt’oggi a molti assistiti la riscossione dei ratei di pensione dovuti».