Il premier studia le mosse e attende la manovra

ROMA – Silvio Berlusconi prosegue nel silenzio forzato. Chiuso a palazzo Grazioli, il premier ha disdetto ogni appuntamento pubblico (ieri era in programma una conferenza stampa a palazzo Chigi con il ministro del Turismo Michela Brambilla) rinunciando anche alla partecipazione alla messa di commemorazione del senatore Romano Comincioli, amico sin dai banchi di scuola. Una decisione, quella di cancellare ogni impegno in agenda riducendo all’osso anche le riunioni di lavoro, che il Cavaliere si sarebbe imposta per evitare, a pochi giorni dall’approvazione sprint della manovra economica in un momento delicato per l’economia del Paese, interventi che possano in qualche modo riaccendere la tensione con l’opposizione.

Intanto pesano su maggioranza ed esecutivo l’inchiesta su Marco Milanese, il braccio destro di Tremonti, con tutti i rischi che potrebbero derivare per la tenuta del governo da un eventuale coinvolgimento del ministro. Anche se il responsabile dell’Economia ha ieri sera segnato un punto importante a suo favore, e con sua grande soddisfazione, con l’annuncio del capo della procura di Napoli che il ministro non è indagato. I pochissimi che in questi giorni hanno varcato la soglia di palazzo Grazioli descrivono comunque un Berlusconi dall’umore pessimo. La sentenza su lodo Mondadori cha costringe Fininvest a risarcire di 560 milioni Carlo de Benedetti è difficile da digerire. A questo si aggiunge il varo di una manovra economica ‘pesante’ ed il rapporto ormai ai minimi termini con Tremonti.


Difficile però che il premier decida di ‘togliersi qualche sassolino dalla scarpa’ prima di venerdì (giorno del via libera definitivo alla manovra) soprattutto dopo l’intervento del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che sull’approvazione rapida del decreto ha giocato un ruolo chiave. In questa fase, ragionano dunque i fedelissimi del premier, Berlusconi è ‘’costretto’’ a subire le mosse del Colle mentre il suo pensiero vola alla prossima settimana. E, nonostante il silenzio, il primo messaggio che il Cavaliere invia sembra essere non solo all’opposizione ma anche al ministro dell’Economia con la decisione di porre la fiducia alla provvedimento: che viene letta in alcuni settori della maggioranza come la volontà di mettere il sigillo sulla manovra prima di tutto come opera dell’Esecutivo e non come il risultato di una messa ‘sotto tutela’ del governo. E se il decreto legge ormai viene dato per archiviato, il dopo voto continua ad essere una incognita.

A pesare come una spada di Damocle sugli equilibri della maggioranza c’è sempre l’inchiesta Milanese. Cosa potrebbe accadere di fronte a nuove carte è difficile da dire anche se, nella maggioranza, c’è chi non ha problemi a dire che il primo a volere mollare, nel caso di nuovi clamorosi sviluppi (al momento però non immaginabili dopo la precisazione di ieri della procura di Napoli) sarebbe proprio il titolare di via XX Settembre.


L’ipotesi che l’esecutivo resti senza ministro del Tesoro in un momento in cui i mercati sono esposti al rischio di attacchi speculativi imporrebbe al premier l’apertura di una crisi formale. Un passaggio, si ragiona sempre in ambienti della maggioranza, che sarebbe reso necessario dai paletti imposti dal Quirinale nell’attuale situazione di crisi economica. Che il premier debba comunque mettere mano alle caselle del governo è cosa certa, soprattutto perchè al posto vacante del ministro per le Politiche comunitarie si aggiungerà quello del Guardasigilli con le dimissioni del neosegretario del Pdl Angelino Alfano.


Nomi certi al momento non ce ne sono. Prende quota il nome del presidente della commissione Affari Costituzionali della Camera Donato Bruno, ma è tornata a circolare anche la voce dell’arrivo Franco Frattini,attuale ministro degli Esteri. Uomo che gode dell’appoggio di Berlusconi, ma che ha anche ottimi rapporti con il Quirinale. Un’altra versione vorrebbe invece il premier pronto a far passare l’estate e rimettere mano alla squadra dei ministri alla ripresa dell’autunno magari con ‘innesti’ di personalità esterne.