Manovra, Ok dal Senato Oggi, rush finale alla Camera

ROMA – Inizierà questa mattina il rush finale in Parlamento della manovra che, dopo il maxi-emendamento presentato dal governo in Senato ha raggiunto la cifra ‘monstre’ di 70 miliardi. Proprio l’aula di Palazzo Madama ha approvato il nuovo testo del decreto che ora a Montecitorio è blindato; le opposizioni, infatti, hanno evitato già ieri in serata alla commissione Bilancio della Camera l’ostruzionismo, cosa apprezzata dal presidente Giorgio Napolitano che ha parlato di ‘’miracolo’’ e dal presidente del Senato Renato Schifani. Ma stanno ora emergendo i malumori delle opposizioni per i contenuti impopolari delle misure, finora rimasti nascosti dietro alla necessità di approvare rapidamente la manovra, come il taglio lineare del 5 e poi del 20% delle agevolazioni fiscali nel 2013 e nel 1014 che non esclude le famiglie e spazia da ristrutturazioni ad asili, da tasse scolastiche a detrazioni sul lavoro.

Dopo il via libera notturno della commissione Bilancio del Senato al decreto, in mattinata l’aula di Palazzo Madama ha licenziato il decreto. Il governo aveva presentato un maxi-emendamento ponendo su esso la fiducia. Il nuovo testo rafforza la portata degli aggiustamenti sui Conti pubblici già nel 2011, facendo sì che l’intervento complessivo arrivi a 70 miliardi, come ha sottolineato il ministro Giulio Tremonti, che ha ammonito:
– Se l’Italia non taglierà il debito, questo mostro divorerà il futuro del Paese.

Tremonti ha evocato il Titanic, e il presidente della Repubblica Napolitano ha ammonito:
– Nel prossimo futuro occorreranno altre prove di coesione.

Il che fa capire il timore che la manovra possa non fermare la speculazione sui titoli di Stato; e se lunedì si presentasse questo scenario le risposte che dovrebbe dare la politica sono tutte da costruire. Ieri anche il presidente del Senato Schifani ha ringraziato per ‘’il senso di responsabilità’’ le opposizioni. Queste però pur rivendicando questo ‘’senso dello Stato’’, con i capigruppo al Senato Anna Finocchiaro (Pd), Giampiero D’Alia (Udc) e Felice Belisario (Idv) hanno criticato i contenuti della manovra.