Casa Bianca fiduciosa sull’accordo per il deficit

NEW YORK – Nonostante lo stesso presidente Barack Obama abbia evocato l’immagine dell’Apocalisse in caso di mancato accordo, alla Casa Bianca prevale la fiducia che democratici e repubblicani possano raggiungere un accordo sul deficit entro la scadenza del 2 agosto. In questi termini si è espresso il direttore del budget della Casa Bianca, Jack Lew, intervistato dalla Cnn nell’ambito del programma domenicale ‘Sate of the Union’.
– Penso – ha detto – che non sia privo di significato che tutti i leader siano d’accordo su questo punto: che sarebbe da irresponsabili arrivare al 2 agosto senza aver messo gli Stati Uniti nelle condizioni di far fronte alle sue obbligazioni.

Le trattative, però, rimangono in una fase di stallo. Da un lato il presidente Obama, nel suo ultimo discorso radiofonico, ha rievocato sabato scorso l’immagine dell’Apocalisse (Armageddon) nel caso in cui le parti non trovino il modo di mettersi d’accordo; dall’altro i repubblicani insistono sulla necessità che sia il presidente ad avanzare una proposta tale da consentire loro di approvarla. La proposta deve contenere necessariamente un significativo taglio alla spesa, e solo in quel caso ci si potrà mettere d’accordo su un eventuale innalzamento del tetto del debito.

La Casa Bianca ha finora presentato una proposta basata su una riduzione di 4 miliardi di dollari del debito, ma i repubblicani hanno respinto la richiesta di un aumento della pressione fiscale sulle classi più abbienti. L’attuale debito degli Stati Uniti si aggira sui 14,3 miliardi di dollari. Se questo tetto non verrà innalzato, dal 3 agosto gli Stati Uniti saranno in default, non avranno cioè le risorse per pagare gli stipendi, con conseguenze da tsunami globale sui mercati finanziari internazionali.
– Nelle ultime ore vi sono stati dei progressi – ha detto Lew alla CNN – per essere certi che, se non altro, verranno assunte iniziative tali da evitare il default.

Ma Obama ha chiesto ai repubblicani di impegnarsi su ”qualcosa di grosso”, un piano ”che permetta di stabilizzare la finanza americana per i prossimi dieci anni”. I repubblicani hanno risposto picche, rigettando le proposte finora avanzate dai democratici. Ma il caporgruppo, Mitch McConnel, ha proposto un piano che consentirebbe ai soli democratici di innalzare il tetto del debito (ed evitare cosi’ la bancarotta) senza contare necessariamente sui voti repubblicani. Il piano McConnell si basa su un taglio di circa 1,5 miliardi di dollari di spesa, e prevede l’istituzione di una commissione di lavoro. Potrebbe essere votato al Senato (a maggioranza democratica), e la Camera (a maggioranza repubblicana) potrebbe ”non opporsi”, pur non esprimendo voto favorevole. Tutto questo mentre sia Moody’s, sia Standard&Poor’s hanno segnalato la possibilità di abbassare, per la prima volta, la valutazione da tripla A da sempre attribuita agli Usa.