Giustizia, settimana dura per il premier: in tribunale per Ruby, Mills e Unipol

MILANO – Qual è il Tribunale competente a giudicare Silvio Berlusconi per il caso Ruby: quello dei Ministri o quello di Milano? E’ questa la domanda più importante a cui daranno risposta oggi i giudici della quarta sezione penale del capoluogo lombardo, davanti ai quali si sta celebrando il processo al presidente del Consiglio, imputato per concussione e prostituzione minorile.


Alle 9,30, il collegio, presieduto da Giulia Turri, entrerà nella maxi-aula del Palazzo di Giustizia per leggere l’ordinanza di decisione sulla ‘raffica’ di eccezioni presentate dalla difesa del premier, ben 16. Tra queste anche una che indica in Monza il Tribunale competente per territorio e altre che riguardano quello che i difensori hanno definito un vero e proprio ‘’monitoraggio’’ della vita privata del presidente del Consiglio, fatto anche di intercettazioni ‘’illecite’’.


Dopo la lettura del provvedimento, lo scenario cambierà, ma non l’imputato, e nella stessa aula si terrà, alle 11, un’udienza del processo Mills alla quale parteciperà anche Berlusconi, salvo imprevisti dell’ultimo minuto. In questi giorni, infatti, gli avvocati Ghedini e Longo hanno ripetuto più volte che il premier arriverà per seguire il processo con al centro la presunta corruzione in atti giudiziari, ‘’perché ci sono testi importanti’’.
Nel processo Ruby, i due legali, insieme agli avvocati Dinacci e Perroni, hanno depositato faldoni con centinaia di pagine di memorie e pareri per convincere i giudici ad accogliere almeno parte delle eccezioni. Al primo posto c’è l’incompetenza funzionale. Secondo la difesa, infatti, quando Berlusconi telefonò al capo di gabinetto della Questura, tra il 27 e 28 maggio scorsi, per il rilascio della marocchina e il suo affidamento a Nicole Minetti, ‘’era convinto che Ruby fosse nipote di Mubarak’’ ed agì nelle funzioni di primo ministro. Per questo le carte devono passare al Tribunale dei Ministri, oppure – sostiene la difesa – se Berlusconi non ha agito da pubblico ufficiale, deve essere prosciolto. Tesi già respinta dal gip Cristina Di Censo che ha mandato a processo il premier. Per i pm, invece, quella di Berlusconi fu una concussione perché agiì abusando della sua qualità di primo ministro per evitare che la ragazza potesse raccontare dettagli sui presunti festini a luci rosse ad Arcore.


Della competenza funzionale dovrà occuparsi anche la Corte Costituzionale nei prossimi mesi, ed è possibile che la difesa, qualora i giudici bocciassero il trasferimento al Tribunale dei Ministri, già dalla prossima udienza, chieda la sospensione del processo in attesa che decida la Consulta.


In più, il collegio oggi darà risposta anche sulla competenza territoriale: la difesa indica Monza, perché il capo di Gabinetto che ricevette la chiamata del premier si trovava a Sesto San Giovanni. Sarà un ordinanza fiume perché i giudici si esprimeranno anche su altre questioni: carenza di potere dei pm milanesi; eccezioni sul rito immediato, come la tardiva iscrizione del premier nel registro degli indagati, e sulla mancanza di un’udienza per formare il fascicolo. Poi sulle intercettazioni che, per la difesa, sono state fatte senza chiedere l’autorizzazione alle Camere e su una presunta violazione dei suoi conti bancari durante le indagini.
Intanto, la giovane marocchina ha cambiato per l’ennesima volta avvocato. Tutto era pronto per la conferenza stampa di venerdì prossimo con l’avvocato Egidio Verzini, nella quale, stando a indiscrezioni, avrebbe dovuto annunciare la sua entrata come parte civile nel processo. Sabato, invece, Ruby ha deciso di tornare a farsi assistere da Paola Boccardi.


Per quanto riguarda il processo Mills, dopo un mese esatto di assenza, oggi si dovrebbe registrare il ritorno in aula di Berlusconi. In calendario ci dovrebbero essere le testimonianze in videoconferenza da Berna di Maria De Fusco, amministratore del trust Struie dal quale – secondo l’accusa – transitarono i 600 mila dollari della corruzione destinati all’avvocato inglese Mills, e di Pierre Amman, anche lui chiamato a ricostruire i flussi finanziari. Infine, sempre il tribunale di Milano domani si occuperà del processo Unipol: il gip deciderà se accogliere le numerose eccezioni presentate dalla difesa di Berlusconi, oppure se dare il via libero al proseguimento dell’udienza. In tal caso la decisione potrebbe arrivare nei giorni successivi.