Stress-test, si attende il verdetto dei mercati

MILANO – Gli spread di alcuni paesi europei, Italia compresa, ancora alti. L’impatto dei risultati degli stress test sulle banche. La concreta valutazione dell’efficacia della manovra economica italiana. Le trattative di Obama con i repubblicani per modificare il tetto al debito Usa. E il Summit salva euro in programma giovedì con i capi di governo alle prese con la necessità di rafforzare gli interventi sulla Grecia. Non manca il combustibile per una settimana rovente dei mercati finanziari.

Dopo una settimana carica di tensioni c’è grande attesa per la reazione oggi delle Borse, soprattutto perchè gli stress test sono stati comunicati venerdì quando le Borse erano ormai chiuse. Gli occhi sono puntati ancora su Grecia, Spagna e Italia e le banche saranno gli osservati speciali. L’Europa ha alle spalle il più grande calo settimanale da marzo sulle preoccupazioni di un contagio a Italia e Spagna della crisi del debito e con le società di rating che hanno ora nel mirino il rating degli Stati Uniti.

A Piazza Affari, commentano gli operatori, si potrebbe vedere un rimbalzo sulla scia degli stress test passati con ‘10 e lode’ dalle italiane. Potrebbe però non agganciare il rimbalzo il Banco Popolare, tra le cinque quella che si pone di poco sopra la soglia richiesta. Sotto stress il core tier 1 dell’istituto guidato da Pierfrancesco Saviotti scenderebbe dal 5,8% al 5,7%, una sostanziale tenuta per cui si deve ringraziare la ricapitalizzazione da 2 miliardi conclusa a inizio 2011.

‘’Il risultato – ha sottolinea la banca – non tiene conto delle azioni avviate dall’istituto per rafforzare il suo patrimonio, come la dismissione di asset non strategici, i benefici per l’adozione di modelli interni per il calcolo dei requisiti patrimoniali (stimati a regime in 80 punti base), l’eventuale conversione del prestito obbligazionario ‘soft mandatory’, e la semplificazione societaria con la creazione della ‘banca unica’’’.
Il piano di riassetto che riguarda quest’ultima così come l’addio al duale è stato annunciato nella tarda serata di venerdì e verrà presentato questa mattina alla comunità finanziaria.
Sulla manovra invece il mercato, pur avendo apprezzato la velocità nell’iter di approvazione, il suo giudizio pare averlo già dato settimana scorsa.
-Non incide in maniera concreta negli anni in cui dovrebbe, i prossimi due – commentano gestori e operatori.

Ma c’è anche chi non nasconde che i mercati sono meno attenti ai fondamentali e più alla speculazione.
– Certo – aveva detto ieri il consigliere delegato di Intesa SanPaolo, Corrado Passera – la velocità di questo iter legislativo è stato un bel segno di presa di responsabilità da parte di tutti.

Ma non è un segreto per nessuno che gli operatori guardano anche alle fibrillazioni che sembrano attraversare la maggioranza con osservatori, come il Financial Time, che chiedono anche il superamento del governo Berlusconi. Così l’attenzione non è solo agli andamenti di borsa. Ma anche agli spread dei titoli di Stato di Italia e Spagna, con i rendimenti schizzati di nuovo sopra i 300 punti base e alle aste in programma nella prossima settimana. Quella italiana ha collocato 5 miliardi di Btp con una domanda che ha tenuto al di sopra delle aspettative. Ora si guarda a Madrid che terra’ un’asta martedi’ prossimo per i titoli a 12 e 18 mesi mentre il 21 luglio procederà al collocamento di bond a 10 e 15 anni. Attesa anche per le aste in Francia e Germania. Ma soprattutto per l’euro-summit di giovedì tra i capi di governo che certamente dovrà battere un colpo sulle modalità di rafforzare la cintura di protezione per la Grecia, al momento il più debole dei paesi europei. Qualche sorpresa potrebbe anche arrivare dalla quotazione dell’Oro. Superato in settimana un nuovo record, 1590,70 dollari a New York, e secondo alcuni analisti potrebbe sfondare la soglia dei 1.600 dollari.