Il settebello passeggia sul Sudafrica

SHANGHAI – Poco più che un allenamento, finito davvero tanto a niente. L’Italia della pallanuoto fa il suo ingresso ai mondiali di Shanghai travolgendo il Sudafrica che di palla conosce evidentemente solo quella ovale: la sfida d’esordio per gli azzurri finisce 17-1, un risultato che non deve illudere perché i valori nella piscina cinese erano quasi imbarazzanti. Ma certo un buon test per affrontare il torneo vero che comincia domani con gli Stati Uniti, battuti dalla Germania, e che quindi potrebbero dare fastidio alla nazionale di Sandro Campagna che vuole tornare Settebello vero proprio a partire da questo mondiale.


Dopo quindici anni da sogno in cui l’attuale ct con la calottina ha vinto tutto, compreso lo storico oro olimpico di Barcellona, da troppo l’Italia aveva disabituato ai successi: un lungo rinnovamento, qualche batosta presa qua e là, la delusione a Roma due anni fa, e l’ultimo cimelio iridato datato 2003 (l’argento sempre nella città catalana). Poi la risalita e i due argenti arrivati di fresco agli europei e nella World League, ora la consapevolezza di poter giocarsi le chance importanti anche con le superpotenze della pallanuoto, da Croazia a Serbia.


“Un esordio così è fin troppo facile – sorride Campagna – sul piano del risultato è stato tutto agevole e non so quanto sia un bene. Ma le indicazioni sono buone, abbiamo giocato senza stress con ordine e disciplina, ho fatto ruotare tutti i ragazzi per portarli in condizioni in vista delle prossime sfide. Perché con gli Usa si fa sul serio e poi la Germania, due gare difficili”.


La goleada contro i sudafricani ha toccato un pò tutti: sfruttando al cento per cento l’uomo in più (7/7 le superiorità numeriche per l’Italia), tra gli azzurri il più prolifico è stato Deserti, il centroboa trentaduenne di Bogliasco, autore di una quaterna. A segno con una doppietta anche Amaurys Perez, uno degli ‘stranieri’ di questa Italia: nato a Camaguey, classe ‘76 – non più un ragazzino – con Cuba non aveva mai giocato. Poi il matrimonio italiano e il passaporto che gli ha permesso di indossare la calottina del Settebello.


Per la cronaca l’unica palla entrata tra i pali difesi da Tempesti porta la firma di Jason Ray Kyte. Campagna pensa al prossimo impegno, con gli americani ma quando gli si chiede come colloca questa Italia al torneo iridato non si nasconde: “E’ il primo dopo troppi anni in cui arriviamo con un pizzico di pressione in più, ma solo perché abbiamo fatto bene nel recente passato. Da tanto non si vinceva e bisogna invertire rotta. Penso che possiamo giocarcela con tutti”.