Berlusconi a Napolitano: «Il governo è solido»

ROMA – Rassicurazioni sulla tenuta del governo in una fase economica estremamente delicata per il Paese e garanzie sulla disponibuilità a ricercare soluzioni condivise per promuovere la crescita, ma anche per fare le riforme. E’ stata la crisi economica a dominare il colloquio fra Giorgio Napolitano e Silvio Berlusconi, anche se durante l’incontro si sono affrontati altri temi spinosi per la maggioranza, a cominciare dalla nomina del successore di Angelino Alfano alla Giustizia. Una scelta su cui pero’, a sorpresa, si registra uno ‘stallo’, visto che il premier non ha ancora sciolto la riserva sul candidato da sottoporre tanto da essersi presentato con una lunga lista di ipotesi, mentre dal Colle si ribadisce la necessità che sia fatta una scelta di ‘’alto profilo’’.


Il presidente del Consiglio è decollato appositamente da Milano per recarsi al Colle alle 12 in punto, uscendone un’ora dopo per riprendere l’aereo e tornare ad Arcore. Al suo arrivo al Quirinale, Berlusconi ha trovato un capo dello Stato particolarmente concentrato sul fronte economico che per il Colle, in questa fase, ha priorità su tutto. Napolitano ha già chiarito infatti che dopo il varo della manovra servono altre misure tese, stavolta, a rilanciare la crescita. Anche per il rischio che la situazione sui mercati (come dimostra l’ennesimo tonfo in borsa) e le tensioni sui titoli di Stato rendano inutili gli sforzi sul fronte del rigore. Il presidente della Repubblica ha perciò ribadito al premier la necessità che si apra un confronto in Parlamento per trovare le soluzioni concrete più idonee a sostenere la crescita. Stesso metodo che il governo, a giudizio di Napolitano, dovrebbe adottare per il varo di quelle riforme promesse che, altrimenti, difficilmente vedranno la luce.


Invito che il premier ha recepito senza difficoltà, sostenendo di essere pronto ad accogliere le proposte dell’opposizione fermo restando, ovviamente, la necessità di mantenere invariati i saldi di bilancio. Il Colle ha quindi chiesto rassicurazioni sul fronte interno alla maggioranza. Il timore di diversi osservatori, infatti, è che la coalizione non regga l’urto delle tensioni finanziarie. Anche perchè indebolita da inchieste che rischiano di esacerbare le attuali fibrillazioni. Scontate le rassicurazioni del premier: abbiamo i numeri per andare avanti, il governo è solido e abbastanza forte per affrontare queste tensioni, con la Lega non ci sono problemi, lo ha rassicurato Berlusconi.


Certo, lo stesso premier non ha mancato di sottolineare come da parte di una certa magistratura vi sia un tentativo di destabilizzazione, come a suo giudizio dimostra la decisione sulla competenza del processo Ruby. Ma nel complesso, nonostante alcuni distinguo come quelli sul ‘caso Papa’, il Cavaliere si è detto certo della tenuta dell’alleanza con il Carroccio.


– Convincerò Bossi ad andare avanti – avrebbe garantito.


Di fatto, però, si è trattato di un incontro ‘’interlocutorio’’, visto che sul fronte economico molto dipenderà dall’andamento dei mercati. Così come interlocutorio è risultato il ‘confronto’ sul successore di Alfano.
– Siamo ancora alla ricerca di una soluzione idonea per la Giustizia e le Politiche europee – ha premesso il Cavaliere che si è presentato con una lista sufficientemente lunga (pare una dozzina di nomi) da far capire di non avere ancora trovato il candidato giusto. Qualcuno nel Pdl ha parlato di perplessità del Quirinale, ma in realtà ad essere poco convinto sarebbe il Cavaliere.