Telenovela ‘vinotinto’, la firma è dei difensori

CARACAS – Prosegue la telenovela ‘vinotinto’. Il titolo della puntata di oggi è: “Appuntamento con la Storia”. La Storia con la ‘s’ maiusola appunto, perchè la squadra che adesso in molti hanno ribattezzato ‘la remolacha mecánica’, partita dopo partita, sta attirando attorno a sè l’attenzione di tutti, soprattutto dopo l’addio al torneo da parte delle più rinomate Argentina, Brasile e Cile.
Il direttore della fiction è Cesar Farías che, nostante portasse con sè i protagonisti più in forma del momento – Nicolás Fedor “Miku”, Salomón Rondón, Giancarlo Maldonado, Yohandry Orozco, Alejandro Moreno e Daniel Arismendi – di certo non si aspettava che ad assumere il ruolo di personaggi principali sarebbero stati invece il centrocampista César Gonzalez e i difensori Grenddy Perozo, Osvaldo Vizcarrondo e l’italo-venezuelano Gabriel Cichero.
La vinotinto, che fin qui ha sbalordito tutti, giocherà stasera, per la prima volta nella sua storia, le semifinali della Coppa America affrontando il Paraguay, già vincitore di due tornei continentali (1953 e 1979). Senza dubbio si tratta di una partita del tutto inattesa. Il match si presenta come interessante, su più fronti.
La nazionale venezuelana, che da sempre è considerata una sorta di ‘cenerentola’ del calcio sudamericano, grazie a prestazioni a dir poco esaltanti sta ora diventando una vera e propria realtà della zona ‘Conmebol’.
Nella fase a gironi il Venezuela ha fermato il Brasile sullo 0 a 0, ha battuto l’Ecuador per 1 a 0 ed ha pareggiato 3 a 3 proprio con il Paraguay, avversario che ora incrocia di nuovo in semifinale.
Nei quarti con il Cile, ha giocato un primo tempo impeccabile, dimostrandosi superiore ai rivali, poi ha sofferto nella ripresa ma ha portato a casa un 2 a 1, grazie alla zampata vincente dell’insuperabile Gabriel Cichero, autentica sorpresa della coppa.
Cosa è successo, come si spiega questo ‘miracolo’ venezuelano?
Come capita spesso nel calcio, alla base di tutto ci sono l’impegno duro, andato avanti durante gli anni, e la continuità di lavoro metodico. I nomi di chi ha posto le basi che hanno reso possibile una tale impresa sono essenzialmente due: Richard Paez, il predecessore di Farias, e l’argentino José Omar Pastoriza, allenatore della nazionale nel periodo compreso tra il 1998 e il 2000.
Al Paraguay corrisponde il ruolo di sopravvissuta: nei quarti di finale contro il Brasile la porta dei ‘guaraní’ è stata letteralmente presa d’assalto per tutta la gara dai tiri dei rivali; solo la lotteria dei rigori, con gli errori determinanti dei verdeoro, ha permesso ai paraguayani di approdare al turno successivo. La ‘albiroja’ è consapevole di avere in mano un’occasione unica per vincere il suo terzo campionato continentale. L’undici allenato magistralmente dall’argentino Gerardo ‘Tata’ Martino è ordinato ed esperto, contro la ‘Seleçao’ ha impressionato per la solidità difensiva e ha messo in luce, ancora una volta, un portiere straordinario: un certo Justo Villar, appena acquistato dal club argentino dell’Estudiantes.
Lo stadio ‘Malvinas Argentinas’ sarà lo scenario del penultimo capitolo della telenovela ‘vinotinto’. L’impianto calcistico di Mendoza, situato all’interno del Parque General San Martín, ai piedi del Cerro de la Gloria, sarà la sede della sfida tra il Paraguay e il Venezuela. L’epilogo dell’incontro è un bivio: da un lato c’è la strada che porta allo Stadio de La Plata, sede della finale per il terzo e quarto posto, dall’altro la via che porta al ‘Monumental’ de Nuñez, luogo magico in cui ogni sogno potrebbe diventare realtà.
L’immaginazione viaggia ma una cosa è sicura: il calcio è una fiction continua, che ci regala emozioni infinite fino ai titoli di coda.

LA METAMORFOSI DELLA VINOTINTO

12 febbraio 1938

La nazionale venezuelana viene costituita sul finire degli anni trenta: il primo storico match è disputato il 12 febbraio 1938 a Città di Panama contro la nazionale di casa, che si impone sui vinotintos per 3-1.

Mondiali 1966

La nazionale venezuelana si presenta per la prima volta alle qualificazioni dei mondiali in vista del torneo iridato di Inghilterra ‘66. Inserita nel gruppo 10, sfida Uruguay e Perù, ma perde 4 partite su 4, realizzando solo 4 reti contro ben 15 subite.

Coppa America 1967

La nazionale venezuelana esordisce nel torneo continentale sudamericano in occasione dell’edizione 1967, disputata in Uruguay. Sei sono le squadre al via e il Venezuela si classifica quinto, grazie al successo ottenuto il 28 gennaio al Centenario di Montevideo contro la Bolivia (3-0, frutto delle reti di Scovino, Santana e Ravelo)

Agosto ‘69

Due anni dopo ottiene il suo primo punto nelle qualificazioni ai mondiali: il 2 agosto 1969 blocca a Caracas la Colombia sull’1-1. Sarà anche l’unico risultato utile conseguito nel cammino verso Messico ‘70.

Marzo ‘81

Verso Spagna ‘82 giunge finalmente la prima vittoria: il 15 marzo 1981 il Venezuela batte nello stadio Olimpico di Caracas la Bolivia per 1-0. Perde invece tutte le altre 3 partite in programma.

Coppa America 1993

Solo nell’edizione 1993 si registra un primo sussulto. Dopo un esordio pessimo contro l’Ecuador padrone di casa (che si impone 6-1), il Venezuela si rifà nelle gare successive: ispirato dai goal dell’italo-venezuelano José Luis Dolgetta, pareggia 2-2 contro il ben più quotato Uruguay (dopo essere stato 2 volte in vantaggio) e rimonta 2 goal agli USA, bloccandoli sul 3-3. I 2 pareggi valgono ai venezuelani il terzo posto nel girone e l’eliminazione al primo turno unicamente per la peggior differenza reti nei confronti del Messico. La vinotinto si consola comunque con Dolgetta, capocannoniere del torneo con 4 goal.

Nuovo millennio: si cambia marcia

Il cambio di secolo volta pagina e il Venezuela ottiene risultati nettamente migliori. Durante le qualificazioni ai mondiali di Giappone e Corea del Sud 2002 vince ben 5 partite e ne pareggia una (perdendone 12), conquistando il soddisfacente bottino di 16 punti in classifica. Ma in particolare, per la prima volta nella sua storia, il Venezuela non si classifica ultimo, giungendo invece al nono e penultimo posto, davanti al Cile con 12 punti.

Marzo 2004

Ancora meglio va durante il cammino verso Germania 2006: la Vinotinto si piazza in quest’occasione all’ottavo e terzultimo posto con 18 punti, frutto di 5 vittorie e 3 pareggi su 18 gare disputate, tra cui il Centenariazo contro l’Uruguay.

Coppa America 2007

La grande occasione giunge finalmente nel 2007, edizione casalinga. Allenato da Richard Páez, il Venezuela si affida soprattutto alle giocate di Arango, Maldonado e David Páez (figlio del commissario tecnico) per affrontare il girone A contro Bolivia, Perù e Uruguay. Dopo il pareggio per 2-2 all’esordio contro la Bolivia, il Venezuela coglie una brillante vittoria il 30 giugno: contro il lanciatissimo Perù (che aveva inflitto nella prima giornata un clamoroso 3-0 all’Uruguay) di Claudio Pizarro, A. Cichero e Arismendi segnano i goal che valgono il 2-0 finale. Il pareggio tre giorni dopo contro l’Uruguay (0-0) vale alla Vinotinto la vittoria del girone e lo storico passaggio ai quarti di finale. Qui, però, l’avventura venezuelana termina: di fronte ai padroni di casa si ripresenta infatti l’Uruguay, che nel frattempo ha ritrovato il proprio uomo-chiave: Diego Forlán. Alla fine è sconfitta per 1-4, ma lo stadio ‘Pueblo Nuevo’ di San Cristóbal può comunque applaudire l’ottimo traguardo raggiunto dalla vinotinto.

Verso Sudafrica 2010

Nel cammino verso Sudafrica 2010, i vinotintos per la prima volta hanno conquistato più risultati utili che sconfitte: 6 vittorie, 4 pareggi e 8 sconfitte, per un totale di 22 punti (4 in più rispetto alla precedente prestazione), confermandosi all’ottavo posto in classifica, a soli 2 punti dall’Uruguay qualificatosi allo spareggio contro la Costa Rica (e poi ai mondiali).

Coppa America 2011

Ancora meglio vanno le cose nel 2011 in Argentina: in questa occasione il Venezuela, oltre a imporre il pari al blasonato Brasile e a passare il turno come seconda del girone, conquista una storica semifinale battendo il Cile 2-1.