Rimbalzano le Borse. Milano tra le migliori

ROMA – Torna il sereno in Borsa con le piazze europee che rimbalzano e Piazza Affari che archivia una delle performance migliori arrivando a segnare rialzi del 2%. Dopo la tempesta del lunedi’ nero che ha messo in ginocchio i listini del Vecchio Continente sull’onda del tracollo dei titoli bancari, nel mercato prevale la voglia di fare affari approfittando soprattutto dei prezzi stracciati. Milano e Stoccolma hanno chiuso in rialzo dell’1,9%; seguite da Parigi e Zurigo (+1,2%), Francoforte (+1,1%), Madrid (+1%) Amsterdam (+0,9%) e Londra (+0,65%).

Ma è un rimbalzo tecnico. Nulla e cambiato sul fronte del rischio debito: in attesa del vertice Ue straordinario di giovedi’ sulle sorti della Grecia, resta la paura del contagio amplificata anche dalle troppe incertezze dell’Europa nell’affrontare l’emergenza euro, mentre c’è sempre scetticismo sulla manovra correttiva dell’Italia. E a dimostrarlo è il persistere di una certa pressione sui titoli di Stato dei paesi più fragili dell’eurozona – lo spread Btp-Bund si ridimensiona ma rimane sopra i 300 punti base – anche perchè restano forti contrasti tra Ue e Bce su come e in che termini coinvolgere le banche nel salvataggio di Atene senza innescare un default. Così, la corsa ai beni rifugio fa volare l’oro al nuovo record di 1.610,70 dollari, mentre l’euro continua a dimostrare una buona capacità di tenuta riuscendo a chiudere sui mercati europei a ridosso di quota 1,42 dollari da 1,4113 degli ultimi scambi di ieri a New York.


Ma se ieri la speculazione concede una tregua, potrebbero esserci presto nuovi attacchi, visto che per ora non aiutano neanche le parole della cancelliera tedesca Angela Merkel quando avverte di non aspettarsi una soluzione ‘’spettacolare’’, del caso Atene al vertice di domani a Bruxelles. E per quanto il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, abbia assicurato che l’Italia, come altri Paesi del Sud Europa, è in grado di superare la crisi senza dover ricorrere ad aiuti esterni, il differenziale di rendimento tra Btp e Bund decennali mostra un restringimento contenuto e continua a viaggiare stabilmente sopra i 300 punti base.


La Spagna, poi, ha dovuto pagare rendimenti decisamente più alti per piazzare oltre 4 miliardi di euro di titoli di Stato a breve: Madrid ha collocato sul mercato bond per 4,45 miliardi di euro a 12 e 18 mesi, poco sotto un obiettivo massimo di 4,5 miliardi, e sulla scadenza a un anno (3,7875 miliardi di euro) il tasso è salito al 3,702% dal 2,695% offerto nell’ultima asta di giugno. Per la tranche di i titoli a un anno e mezzo (660,88 milioni di euro) il rendimento è aumentato al 3,912% dal 3,260%. E’ andata un po’ meglio per la Grecia: Atene ha collocato titoli di Stato a tre mesi (per 1,625 miliardi) con rendimenti in calo dal 4,62% al 4,58%, ma intanto il tasso del biennale ellenico è schizzato al nuovo record dalla nascita dell’euro, sfondando la soglia del 39%.


Un nuovo decisivo banco di prova per misurare il rischio contagio della crisi del debito nell’eurozona ci sarà proprio giovedì, quando il Tesoro spagnolo collocherà sul mercato titoli di Stato a 10 e 15 anni per un ammontare compreso tra 1,75 e 2,75 miliardi di euro. Un eventuale flop potrebbe imprimere una accelerazione al vertice di Bruxelles e spingere l’Europa a dare maggiore ascolto ai moniti del Fondo Monetario Internazionale che ha bacchettato i leader dell’eurozona per i ritardi, le incertezze, i contrasti e soprattutto per la scarsa determinazione a bloccare il contagio della crisi.