19 anni fa la strage di via D’Amelio

PALERMO – La lotta alla mafia è un fronte che passa da una forte mobilitazione dell’opinione pubblica ma anche «dal fronte politico» ecco perché «è necessario fare pulizia quando serve combattendo ogni forma di contiguità con la criminalità organizzata». E’ questo il segnale preciso che il presidente della Camera Gianfranco Fini ha voluto dare al governo intervenendo alla commemorazione di Paolo Borsellino al palazzo di giustizia di Palermo.
In particolare Fini ha chiesto di «non candidare coloro che sono sospettati di avere contatti con la mafia» e, senza citare il ministro delle Politiche agricole Saverio Romano su cui pende una richiesta di rinvio a giudizio per mafia, di «non elevare a posti di responsabilità pubblica chi risulta inquisito». Ma il tutto, ha spiegato, «tenendo conto del sacrosanto principio della presunzione di innocenza».


Fini ha deposto una corona sul luogo della strage in cui il 19 luglio di 19 anni furono uccisi il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti della sua scorta.


Nel discorso informale con il popolo delle ‘Agende rosse’ Fini ha spiegato: «Una della frasi più belle di Paolo Borsellino era ‘un giorno questa terra sarà bellissima’, auguriamoci che un giorno tutta l’Italia sarà bellissima»
Sulla stessa linea il messaggio inviato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, alla signora Agnese Borsellino.