‘Piano Marshall’ salva-Grecia, dall’Ue 109 miliardi di euro

BRUXELLES – Un ‘Piano Marshall’ per il salvataggio della Grecia. I leader dell’Eurozona hanno trovato ieri un accordo per aiuti per altri 109 miliardi di euro alla Grecia. Alle banche sarà chiesto di contribuire per 37 miliardi, si legge in una dichiarazione conclusiva del vertice straordinario di Bruxelles.


“Abbiamo trovato una soluzione comune” per aiutare la Grecia, la cui “situazione è diversa da quella di altri paesi”, ha annunciato il presidente del Consiglio Europeo Herman Van Rompuy nella conferenza stampa seguita alla fine del summit.
Van Rompuy ha parlato per Atene di “un soluzione con nuovo programma di assistenza per riempire il buco finaziario”.


La soluzione prevede come annunciato l’abbassamento dei tassi di interesse e l’allungamento delle scadenze dei prestiti. Van Rompuy ha inoltre sottolineato il coinvolgimento delle banche “su base volontaria” ma anche il “cambiamento di approccio”. Si tratta, ha concluso “di un accordo su una serie di misure per contenere il contagio” della crisi greca.


Gli ha fatto eco il presidente della Commissione José Durao Barroso che ha sottolineato come “per la prima volta politica e mercati vanno insieme”, auspicando la “piena applicazione del piano” di austerità definito dal governo greco e sottolineando come l’accordo renda “più flessibile il meccanismo europeo di stabilità Efsf”.
Per il primo ministro greco Giorgios Papandreou quello che emerge dal vertice è “un percorso sostenibile e un debito sostenibile per la Grecia”. Papandreou ha evidenziato il “sostegno e la volontà collettiva” che l’Europa “ha dimostrato”.


Silvio Berlusconi da parte sua ha osservato: “È stata fatta chiarezza sull’impegno dell’Unione europea a non fare fallire nessuno dei suoi stati membri e a garantire l’integrità dell’eurozona”. Al vertice il premier ha proposto che la prossima riunione dell’eurogruppo si tenga in Grecia per esprimere ulteriormente il sostegno dell’Europa al Paese.
“Questo fatto – ha proseguito – è stato apprezzato dal premier greco Papandreou che si è impegnato a organizzare la riunione dopo le vacanze estive”.


Berlusconi ha voluto rimarcare che “tutti gli Stati membri hanno messo da parte gli egoismi nazionali”.
Il premier italiano ha confermato che il pacchetto di nuovi aiuti alla Grecia ammonterà a circa 160 mld di euro, di cui 109 da parte dell’Ue e 37 dai privati.
Prima dell’inizio del vertice, il presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker aveva avvertito: un default della Grecia non è escluso.


Mentre il presidente della Commissione Ue José Manuel Barroso si era detto sicuro che sarebbe stata trovata una soluzione.

Borse europee in rialzo, brilla piazza Affari


ROMA – Compatte in territorio positivo le Borse europee in chiusura di negoziazioni, con Piazza Affari che brilla e segna un deciso rialzo. Giocano a favore le notizie che arrivano da Bruxelles, dove il vertice tra i leader dell’Eurozona.


Nel frattempo oltreoceano arrivano dati confortanti. Il colosso Morgan Stanley ha registrato perdite pari a 558 milioni di dollari nel secondo trimestre del 2011, un rosso comunque assai inferiore alle attese e il dato infiamma le Borse in Europa che subito accelerano. Altro dato positivo dal superindice dell’economia Usa che ha segnato un rialzo in giugno dello 0,3%, rispetto al +0,8% del mese di maggio, quando le previsioni prospettavano una crescita dello 0,2%.


Per il terzo giorno consecutivo le Borse europee segnano rialzo con l’Ibex 35 di Madrid che segna un rialzo del 2,93% a 10.015 punti, Bruxelles guadagna il 2,02% a 2.504,77 punti e Amsterdam l’1,88% a 336,86. A Parigi il Cac 40 raggiunge i 3.816 punti (+1,66%); Zurigo progredisce dell’1,27% a 6.042,06, mentre Francoforte segna un rialzo dello 0,95% a 7.290. Il Ftse 100 avanza dello 0,79% a 5.899,89 punti.


Chiusura con vento di poppa Piazza Affari dove Ftse Mib guadagna il 3,76% e l’All Share registra un progresso del 3,42%. A guidare i rialzi i bancari. Ubi Banca chiude a +9,97%; Unicredit a +9,95%; Intesa Sanpaolo a +9,54%; Mps a +7,62%, Bpm a +6,5%; Mediolanum a +5%. Sugli scudi anche Fonsai, il cui titolo balza a +7,28%. Milano Assicurazioni cresce del 7,02%, Generali del 3,96% e Unipol guadagna l’8,77%.
In evidenza anche Mediaset: il titolo del Biscione cresce del 3,73% a 3,22 euro. Anche Mondadori cresce del 2,32% a 2,38 euro e la Cir di De Benedetti segna un progresso del 2,55% a 1,68 euro, mentre L’Espresso guadagna l’1,03% a 1,76 euro.


Sul paniere principale i soli titoli che chiudono in rosso sono Parmalat che cede lo 0,79% e Enel Green Power che lascia sul terreno lo 0,29%. Il comparto legato all’energia si posiziona in terreno positivo. Eni segna un progresso dell’1,87% ; A2A del +2,19; Enel progredisce dell’1,74% .

Ok alla manovra italiana


ROMA – A proposito dell’Italia, nella bozza delle conclusioni del vertice Ue si legge che i leader “accolgono con favore” la manovra presentata dal governo italiano che permetterà di portare il deficit sotto il 3% nel 2012 e raggiungere il pareggio nel 2014. I leader dell’Eurogruppo, continua la bozza, “accolgono ugualmente con favore” le riforme intraprese dalla Spagna nelle aree fiscale, finanziaria e strutturale.

Un default in Usa? Molto improbabile


NEW YORK – L’agenzia internazionale di rating Standard & Poor’s ritiene un default degli Stati Uniti improbabile e afferma che ci sono almeno il 50% delle possibilità che il rating statunitense sia tagliato nei prossimi 3 mesi. Lo riporta l’agenzia Bloomberg.


La fiducia nel dollaro e nei titoli di stato americani potrebbe calare anche in caso di non default degli Stati Uniti, afferma Standard & Poor’s, analizzando tre possibili scenari: un aumento del tetto del debito con un piano di riduzione del deficit e del debito di lungo termine, un aumento del tetto del debito con una soluzione di non lungo termine, e il mancato aumento del tetto del debito entro il 2 agosto.


Un default potrebbe “distruggere i mercati finanziari globali e far scivolare l’economia Usa in recessione”. “In questo ipotetico scenario ci attendiamo un calo dei mercati azionari, un aumento dei costi di finanziamento e dei tassi interbancari e una chiusura del mercato del credito per le aziende. I consumatori e le aziende smetterebbero di spendere e il valore del dollaro calerebbe del 10% rispetto alle altre maggiori valute. Con il biglietto verde in calo, gli investitori si rivolgeranno ad altri asset quali il petrolio e le commodity, con un aumento dei prezzi”. “Nel caso di un accordo che affronti le future sfide di bilancio” e di un aumento del tetto del debito, S&P potrebbe non rivedere al ribasso il rating degli Stati Uniti. L’accordo potrebbe pesare sull’economia per anni se le spese saranno molto ridotte, lasciando la ripresa economica vulnerabile a shock esterni. Un aumento del tetto del debito senza un piano di lungo termine potrebbe portare a downgrade degli Stati Uniti ad ‘AA+’.

Finlandia vuole il Partenone come garanzia dei prestiti


BRUXELLES – Per dare nuovi prestiti alla Grecia, la Finlandia vuole garanzie in beni dello Stato: ovvero Acropoli, Partenone e le isole.


Secondo quanto si apprende da fonti diplomatiche, i finlandesi avrebbero posto come ‘red line’ delle garanzie affidabili, e hanno fatto il conto che la Grecia possiede 300 miliardi di beni dello Stato che potrebbero soddisfare questa richiesta.