Oslo, insieme a Breivik altre 2 cellule complici

OSLO – Anders Behring Breivik è stato incriminato per terrorismo ed ha ammesso di aver compiuto gli attacchi di Oslo e Utoya ma si è rifiutato di dichiararsi colpevole durante l’udienza preliminare che si è svolta a Oslo. Il sospetto – al quale non è stata concessa un’udienza pubblica né è stato permesso di presentarsi in uniforme in tribunale, come invece aveva chiesto – ha detto di aver voluto “lanciare un forte messaggio alla gente”, di aver voluto “salvare la Norvegia e l’Europa occidentale dal ‘marxismo culturale’” e di aver voluto “procurare perdite il più grave possibile al Partito Laburista”. Questo quanto riferito dal giudice Kim Heger dopo l’udienza.


Ma la notizia è che Breivik sarebbe stato aiutato da due cellule nei preparativi degli attacchi a Oslo e Utoya. E dunque si apre la caccia a chi ha potuto aiutare l’integralista nella strage di venerdì. Caccia che sembra allargarsi anche alla Polonia dove sarebbe stato interrogato un presunto complice del fanatico da cui sembra che abbia tentato di acquistare degli esplosivi. La polizia ha spiegato che sta conducendo un’indagine, insieme all’Ufficio centrale d’investigazione e all’Agenzia di Sicurezza nazionale, sulla base di una richiesta della polizia norvegese, ma ha spiegato di non voler fornire ulteriori dettagli per non danneggiare l’inchiesta.
Tornando a Breivik, secondo quanto riferisce il quotidiano norvegese Aftenposten, l’uomo, durante il lungo interrogatorio a cui è stato sottoposto, ha confessato che sull’isola di Utoya sperava di uccidere l’ex primo ministro norvegese Gro Harlem Brundtland. Agli inquirenti, Breivik ha spiegato che voleva uccidere la Brundtland quando è venuta a parlare al campo estivo laburista all’inizio del pomeriggio di venerdì, ma che è arrivato troppo tardi. L’ex primo ministro laburista, alla guida del paese per tre mandati fra il 1981 e il 1996, è stata definita “assassina del Paese” nel delirante manifesto di 1500 pagine che Breivik ha diffuso su Internet.


Al momento il bilancio dei due attacchi è di almeno 76 morti, rivisto nelle ultime ore al ribasso dalle autorità. Di cui 68 nell’isola di Utoyae 8 a Oslo. Ma rimangono ancora cinque dispersi a Utoya e la polizia sta cercando se vi siano altri corpi negli edifici colpiti dalla bomba a Oslo. Mentre dei feriti, almeno 31 sono ricoverati in condizioni gravi o critiche.