Strage Oslo, ipotesi di crimini contro umanità

OSLO – La Norvegia studia il modo di incriminare l’autore delle stragi di Oslo e Utoya per crimini contro l’umanità, un’accusa che comporterebbero una pena massima di 30 anni.

Intanto, si apprendono nuovi particolari sulla personalità dell’assassino: Anders Breivik è un “lucido folle”, non ha mostrato alcuna ‘pietà’ per le vittime ed è convinto che la sua ‘guerra’ verrà portata avanti dagli altri ‘Cavalieri templari’, un network che comprende ‘due cellule in Norvegia e diverse all’estero’.
A parlare, all’indomani dell’udienza che ha stabilito una custodia cautelare in carcere di otto settimane per Breivik, è il suo avvocato, Geir Lippestad. Il legale non ha voluto svelare la sua strategia difensiva, però ha ripetuto più volte che “l’intero caso mostra che Breivik è pazzo” e ha avvertito che abbandonerà il patrocinio se il 32enne “non si sottoporrà ai test psicologici”. Il legale ha aggiunto: “È dispiaciuto di aver dovuto compiere le stragi, ma ha dovuto farlo perchè crede di essere in guerra, odia tutti quelli che non sono estremisti ed è rimasto sorpreso di essere riuscito a portare a termine entrambi gli attentati”.

Il giovane sarà valutato da due psichiatri, mentre la polizia ha confermato che indagherà per verificare che non abbia avuto complici e non si sia appoggiato ad alcuna cellula esterna, come invece da lui sostenuto nell’udienza preliminare.

Si dubita anche che Brevik sia parte di una ‘crociata’ anti-Islam e anti-marxista, come da lui sostenuto nel’manifesto di oltre 1.500 pagine che alcuni esperti norvegesi vedono piuttosto come il frutto della fantasia di uno psicopatico che vuole solo confondere le acque.
Il giudice ha stabilito per Breivik otto settimane di carcere preventivo, di cui quattro in isolamento totale: non potrà vedere o sentire radio e tv, non riceverà lettere o visite, tranne che da parte del suo avvocato e naturalmente sarà tenuto ben lontano dai media.

Qualsiasi contatto con l’esterno è stato evitato anche ieri nell’udienza, che si è svolta a porte chiuse in un’aula superblindata.