Il premier frena Giustizia, slitta la nomina

ROMA – “L’ho visto abbattuto da mille vicissitudini’’, racconta di Silvio Berlusconi Lino Banfi, dopo aver fatto visita al premier a Palazzo Chigi. E di certo sono almeno due le vicende – il risarcimento cash alla CIR di De Benedetti di 564 milioni di euro nella vicenda Mondadori e la lettera del Capo dello Stato Giorgio Napolitano che stoppa il trasferimento degli uffici di quattro ministeri al Nord, caro alla Lega – che ieri hanno complicato la giornata al Cavaliere. Al momento non è arrivata alcuna risposta del premier al Quirinale, anche se il portavoce Paolo Bonaiuti spiega che è stata accolta “con grande attenzione e rispetto’’. E da fonti del governo trapela che già oggi potrebbe esserci una risposta.

Di certo la missiva con i rilievi del capo dello Stato ha gelato il premier, costringendolo a frenare anche sull’imminente up grade del sottosegretario Nitto Palma al ministero della Giustizia, che Berlusconi avrebbe voluto tra oggi e domani. E se fino a ieri mattina il nome di Nitto Palma era praticamente certo, al momento lo è meno tanto che i mal di pancia dei pidiellini vengono allo scoperto e si fanno girare di nuovo nomi diversi come quelli di Donato Bruno e di Anna Maria Bernini.

– Con il Capo dello Stato non abbiamo bisogno di altri attriti e Berlusconi sa bene che quel nome non è gradito al Colle – commenta un esponente del Pdl vicino al premier. Ma dal Quirinale si fa sapere che al momento Giorgio Napolitano non ha ricevuto proposte, né richieste di incontro e prima di fare qualsiasi valutazione attende un nome.