Ostruzionismo al Senato Pd: «Palma lo fermi»

ROMA – Una pioggia di questioni pregiudiziali sul cosiddetto ‘’processo lungo’’, bollato dalle opposizioni come l’ennesima legge ‘’ad personam’’, fa salire la temperatura nell’Aula del Senato dove il provvedimento è approdato nonostante le forti resistenze di Pd, che chiede anche un intervento del neoministro della Giustizia Nitto Palma per stoppare il testo, e Idv. L’opposizione promette battaglia, ‘’ad ogni costo’’, e gli scontri nell’Aula si susseguono con i senatori del Pdl che polemizzano duramente anche con i consiglieri del Csm.
Lo scontro era previsto ed annunciato ed è stato innescato dalla profonda riscrittura a cui il provevdimento, uscito dalla Camera, è stato sottoposto dalla commissione Giustizia di Palazzo Madama. Ieri, proprio per stemperare la tensione, Schifani aveva fatto cadere i limiti di tempo posti al dibattito ma al contempo aveva richiamato l’assemblea alla necessità di approvare comunque il testo entro il 4 di agosto. Proprio ieri, durante la cerimonia del ventaglio, Schifani aveva marcato la sua volontà di mantenere il clima di coesione che si è registrato sulla manovra economica. Poco dopo però c’è stata la ‘’pioggia’’ di questioni pregiudiziali e tutto il pomeriggio è andato via per la loro sola illustrazione.
– Mi riservo ulteriori valutazioni per garantire il principio che entro giovedì prossimo si approvino i provvedimenti messi in calendario dalla capigruppo e votati all’unanimita – ha detto il Presidente constatando che 11 pregiudiziali non sono un fatto usuale. Cè stato anche un vero e proprio scontro in Aula tra il Presidente e il vice capogruppo Pd Luigi Zanda. La scintilla è stata una affermazione del senatore democratico: Zanda, ad un certo punto nel dibattito è intervenuto sul contingentamento dei tempi (poi revocato da Schifani) sostenendo che ‘’l’opposizione cercherà di impedire l’approvazione del ddl’’.
Il presidente lo ha interrotto:
– Lei puo’ essere contrario, ma l’uso del termine ‘impedire’ denota un atteggiamento che va al di là dell’esercizio parlamentare. E’ un’espressione troppo forte. Può manifestare contrarieta’…
Zanda ha replicato con irritazione:
– Perche’ mi interrompe? C’è qualcosa nel dibattito che non funziona. Lei deve presiedere e non deve battibeccare con i senatori. Lei non doveva dire che intende far approvare i provvedimenti, lei deve regolamentare i lavori. La prima persona che deve fare attenzione al linguaggio e proprio lei – ha rincarato Zanda tra gli applausi di alcuni senatori dell’ opposizione.
– Senatore Zanda non accetto lezioni da lei – ha chiuso lo scontro, visibilmente contrariato, il presidente del Senato.
Ma la polemica è andata oltre l’Aula del Senato. I senatori del Pdl hanno battibeccato con i consiglieri del Csm che avevano duramente criticato la norma che ‘’si caratterizza per l’evidente capacità di rallentare a dismisura la durata di tutti i processi penali attualmente in corso, fatta eccezione solo per quelli per i quali sia stato già chiuso il dibattimento di primo grado’’.
I senatori Pdl hanno difeso il testo: ‘’Forse la fretta di rincorrere il calendario del Senato ha impedito ai consiglieri del Csm di leggerlo attentamente. Se lo avessero fatto, si sarebbero resi conto che il disegno di legge impropriamente chiamato ‘processo lungo’ va esattamente nella direzione tracciata dalla Carta costituzionale’’.
E la controreplica È arrivata da Anna Finocchiaro che si È rivolta soprattutto alla Lega affermando tra l’altro:
– Evidentemente questo È il prezzo che deve pagare per la buffonata dei ministeri a Monza!.