….e le foto raccontano settant’anni di storia

CARACAS – Nel linguaggio giornalistico si suol dire, (da quando un magico oggetto ha saputo fare il miracolo di immortalarci in varie pose), che: “una foto vale più di cento parole” e che: quattro giornalisti, vedendo un accaduto da quattro angoli diversi, lo racconteranno in maniera differente, ciascuno basando la propria descrizione su ciò che di più l’ha colpito.

Ma una immagine non mente; ne’ può essere “interpretata”. Una immagine è quello che è: non lascia dubbi. Dopo, avviene il “racconto dell’immagine” e, quì, ci si affida all’onestà di colui che scrive…

Quest’anno, “Banesco Banco Universal” assieme al Gruppo “Editorial Cyngular”, ha voluto sottolineare l’importanza del giornalismo fatto con serietà e passione, regalando, nella ricorrenza del “Dia del Periodista” a quanti svolgiamo questa appassionante professione, un magnifico volume intitolato: “Fotoperiodismo en Venezuela”. Settanta anni (1940-2011) i cui momenti più caratterizzanti, sono stati colti da audaci professionisti della fotografia e descritti da altrettanto noti giornalisti.

Si tratta di una edizione interessante e preziosa che sa ripeterci la saggia frase: “senza passato non esiste futuro”. Sono le immagini di un Paese che racconta settanta anni della sua storia, portata alla nostra conoscenza attraverso cronache di colleghi illustri quali: Elisabeth Fuentes, Roberto Giusti, Pablo Antillano, Rafaele Osio Cabrices, Ramon Nacvarro, Elisabeth Arauco, Aquilino Josè Mata, Rosita Regalado. Vi hanno collaborato  le testate: “Panorama”, “La Verdad”, “El Nacional”, “El Universal” e la Biblioteca Nazionale.
Settanta anni di “Fotoperiodismo en Venezuela”, ripercorre in parte l’affascinante descrizione del “Paese delle orchidee” fatta da Garcia Marquez nel suo libro: “Quando era Feliz y Endocumentado” e qualche anno dopo, dal nostro caro indimenticabile Maestro fondatore della “Voce d’Italia” Gaetano Bafile in “Inchiesta a Caracas”. La storia non mente! Soprattutto quando la si compara con i grandi testimoni di quegli avvenimenti che hanno scosso il Paese in bene e in male…ieri come oggi… un giorno dopo l’altro, insegnandoci a crescere, a distinguere il buio dalla luce, la verità dalla bugia… La storia ci insegna a vivere, a non ripetere errori fatali, a maturare, a comprendere, a trarre saggezza da quelle immagini riprodotte a volte anche con crudeltà, ma vere… penetranti… indimenticabili.

Il volume  che, grazie a Banesco ed al Grupo Editorial Cyngular, del quale gentilmente Mariela Colmenares ha voluto farci omaggio in occasione de “Dia del Periodista” non fa altro che sottolineare come e quanto questa professione (se svolta con onestà) ci aiuta a camminare verso il futuro cercando di comprendere e correggere gli errori che spesso (quasi tutti) ci siamo lasciati alle spalle.