Usa, lo spettro del default

NEW YORK – Il Senato a maggioranza democratica ha respinto il piano sull’aumento del tetto del debito dello speaker della camera John Boehner con 59 voti contro 41.


Il leader dei democratici in Senato, Harry Reid, preme ora per il passaggio del suo piano sull’aumento del tetto del debito. Un voto potrebbe arrivare tra domani e domenica, ed è al momento in programma per l’una del mattino del 31 luglio, offrendo così tempo per eventuali modifiche. Il voto finale del Senato potrebbe arrivare alle 7 del mattino del 1 agosto per consentire al provvedimento di tornare alla camera prima della scadenza del 2 agosto.


Harry Reid, ha rivisto il proprio piano sull’aumento del tetto del debito, incorporando alcuni elementi del piano del leader del repubblicani in Senato, Mitch McConnell. La nuova versione del piano consente al presidente Barack Obama di aumentare il tetto del debito in tre fasi: con un complesso processo legislativo il Congresso dovrà approvare gli aumenti con una maggioranza di un terzo in ognuna delle camere.


Il tempo sta per scadere. Ma c’è ancora spazio per un accordo. Il presidente Barack Obama chiede un compromesso per aiutare ”l’ancora fragile economia” ed evitare il default. La soluzione dovrà essere ”bipartisan”: in gioco c’è – avverte – il rating AAA degli Stati Uniti. Se ”falliremo dimostreremo di non avere un sistema politico” che che risponde a standard elevati.


Il Tesoro convoca le banche per discutere, ufficialmente, le aste della prossima settimana e, ufficiosamente, per delineare la strategia se un accordo sull’aumento del tetto del debito non sarà raggiunto: il tetto del debito va aumentato – affermano il Tesoro e la banche – il prima possibile. Il Congresso deve agire e aumentare il tetto per il periodo più lungo possibile per eliminare l’incertezza che pesa sull’economia.


L’impasse in Congresso resta. Dietro le quinte si lavora a un compromesso: i leader in Senato, Harry Reid e Mitch McConnell, studiano le alternative. L’obiettivo è un compromesso oggi o al massimo entro il fine settimana per evitare il test della riapertura delle borse. La tensione sale: al 2 agosto, quando gli Stati Uniti potrebbero fare default, mancano pochissimi giorni. E le parti continuano a scambiarsi attacchi politici, con i repubblicani che accusano i democratici di scarsa volontà nel ridurre le spese e i democratici che puntano contro i Tea Party, e chiedono che siano abbandonati per facilitare una soluzione.


– Ci sono molte crisi al mondo che non possiamo prevedere o evitare: uragani, terremoti, tornado e attacchi terroristici. Questa non è una di queste crisi: il potere di risolverla è nelle nostre mani – aggiunge Obama chiedendo ai ”repubblicani e ai democratici in Senato di trovare un terreno comune sul piano che tutti e due i partiti possono appoggiare”.


– E che io – sottolinea – possa firmare entro martedì: non è una situazione in cui le due parti sono così lontane. Ci sono molte strade per uscire da questa situazione ma il tempo sta per scadere. Dobbiamo raggiungere un compromesso entro martedì in modo che il Tesoro possa continuare a pagare i propri conti come ha sempre fatto.


Obama ribadisce anche l’invito agli americani a mantenere alta la pressione sul Congresso per un accordo E si affida anche ai ‘cinghettii’ per chiedere agli americani di scrivere e telefonare al Congresso e spingere per un compromesso sull’aumento del tetto del debito. Ai suoi 9,4 milioni di follower, Obama chiede ”mantenere la pressione su Washington. Fate sapere ai membri del Congresso” la vostra opinione sull’aumento del tetto del debito”.