Paoloni: “Non sono corrotto, sono sereno”

ROMA – “Essere accusato di essere l’avvelenatore e il portiere corrotto mi fa star male”. Marco Paoloni, uno dei principali protagonisti della vicenda delle scommesse, si sfoga ai microfoni di Sky sport 24 dopo la conferenza stampa organizzata ieri a Civitavecchia.

“Non sono quel ragazzo che può avvelenare i compagni o vendere una partita – continua Paoloni – Per fortuna il campo ha sempre dimostrato il contrario. Oggi sono più sereno, consapevole di andare ad affrontare questo doppio procedimento federale e penale ma sono tranquillo perché non ho fatto parte di questa associazione così come mi si accusa. Sono tranquillo e sicuro che uscirà la verità. Erodiani? E’ stato il mio più grosso errore. Se non lo avessi mai conosciuto oggi non sarei qui a fare una conferenza stampa ma in un campo di calcio. L’ho conosciuto perché faceva credito, io in quel momento sbagliando ho detto sì, giocavo da lui ogni giorno e pensavo fosse una scelta giusta. Questa persona aveva interessi diversi dai miei”.

Elemento chiave dell’inchiesta la partita Cremonese-Paganese e Paoloni respinge l’accusa di avere avvelenato i compagni di squadra. “Adesso i sospetti sono su di me – spiega – Per quel che mi ricordo stavo male al termine del primo tempo e come me altri giocatori. Altre persone dicono che ho fatto questa cosa, ma non esiste e non sta né in cielo e né in terra. E’ una cosa passata, che sto pagando. Sono stati necessari 20 giorni prima che realizzassi il tutto, ho vissuto 40 giorni bruttissimi perché essere accusato da innocente e una cosa bruttissima. Adesso sono qui e andremo a difenderci. Tengo a precisare che non ho mai giocato per la vittoria o per la sconfitta delle mie squadre Cremonese prima e Benevento poi. Io giocavo su altri sport e quando era il calcio puntavo sul Barcellona o il Real Madrid”.

Di certo la carriera di Paoloni potrebbe essere a rischio per questa vicenda che lo ha visto coinvolto: “Ipotesi radiazione? Non so se c’è questo rischio. Però, ripeto, tutto quello di cui mi si accusa non l’ho fatto. La mia parola non è stata creduta dalla procura federale e da quella ordinaria e questo mi fa star male, ma penso che un giorno mi prenderò grosse soddisfazioni”.

Paoloni si sente di lanciare un messaggio a chi scommette, soprattutto ai giovani: “Non vorrei che tanti ragazzi possano finire in una cosa più grossa di loro, scommettendo. Certo non si ammazza nessuno però la situazione può sfuggire dalle mani. Io sono pentito di aver scommesso e di essermi fidato di una persona sbagliata. Da gennaio in poi mi ero reso conto che non faceva parte del mio modo di pensare, non me ne sono accorto prima e mi dispiace non aver parlato con le persone care. Un risvolto positivo di tutto questo? Ho fatto un’esperienza bruttissima come il carcere, ma questa vicenda mi ha fatto aprire un pò gli occhi, i pensieri che avevo prima non ci sono più e adesso penso solo a stare bene con la mia famiglia”.

Infine Paoloni rivolge il suo cordoglio per la morte dell’ex portiere del Milan Pazzagli: “Voglio rivolgere le mie condoglianze alla famiglia. L’ho avuto come preparatore della nazionale Under 19 agli Europei. E’ stata una grande persona e un grande allenatore”.