Tonfo delle borse in Europa. Milano maglia nera

ROMA – Borse europee in caduta libera con Milano peggiore fra tutte che cede quasi il 4%; spread a nuovi record, con l’Italia che supera i 350 punti e si avvicina sempre più alla Spagna; euro sotto pressione e banche in forte ribasso. E’ il bilancio del ‘lunedi’ nero’ dopo l’accordo sul debito USa, che in realtà è tutto da verificare e lascia qualche dubbio sul rating della prima economia mondiale. Si parla di fortissimi flussi di vendita da parte dei fondi comuni e speculativi americani che hanno trovano in Europa il loro parafulmine. E, approfittando delle incertezze sulla Grecia, mettono sotto sforzo l’Italia come in un test di resistenza, per vedere fino a che punto le istituzioni europee sono disposte ad arrivare prima di rafforzare il loro arsenale anti-crisi.

Le borse, anzitutto: dopo un rally iniziale grazie alla bozza di accordo raggiunto fra Obama e i repubblicani sul debito Usa, gli entusiasmi sono subito crollati con il diffondersi di voci, mai confermate, secondo cui Standard & Poor’s si appresterebbe comunque a tagliare il rating Usa.

Il super-indice delle piazze europee, lo Stoxx Europe 50, è così rapidamente scivolato ai minimi di otto mesi con un calo in chiusura dell’2,88%. Londra ha ceduto solo lo 0,70%, ma Francoforte ha messo a segno un -2,86%, Parigi un -2,31%, Stoccolma un -2,50%, Madrid un -3,24%.

Ed è Milano la peggiore fra le piazze europee con il suo -3,87% a 17.720,44 punti, minimo dall’aprile 2009 dopo perdite superiori al 4% e numerose sospensioni per eccesso di ribasso toccate nuovamente a banche e assicurazioni: Banco Popolare, Monte Paschi, Ubi Banca e Intesa Sanpaolo sfiorano l’8% di calo, Fondiaria Sai arriva a -9,2%. Fra i timori di contagio per la crisi greca (il Wall Street Journal scrive che Italia e Spagna potrebbero essere esonerate dal pagamento della prossima tranche di aiuti ad Atene), la raffica di vendite si abbatte poi sui titoli di Stato europei.

Relativamente stabili su livelli elevati gli ‘spread’ di Grecia, Portogallo e Irlanda, sono invece Italia e Spagna a guidare il balzo con nuovi record a livelli impensabili nei 12 anni di vita dell’euro: i Btp italiani toccano i 355 punti di premio di rischio, riducendo il divario con gli spagnoli a meno di 20 punti: i mercati, giusto o sbagliato che sia, percepiscono il rischio-Italia sempre più come assimilabile quello spagnolo. E i Btp italiani decennali tornano a rendere oltre il 6%, un costo del debito molto elevato (il 7% è giudicata la soglia di sostenibilità) in grado di mettere sotto forte stress le finanze pubbliche: una possibile ‘’spirale negativa’’ secondo gli analisti di Rabobank.
– Pesa – dice Angelo Drusiani, portfolio manager di Banca Albertini Syz – anche la situazione politica confusa in Italia.

Intanto la Banca centrale europea, attraverso le sue statistiche settimanali, conferma di non aver effettuato la scorsa settimana – come alcune voci avevano sostenuto – acquisti di bond spagnoli o italiani. Torna a soffrire l’euro, sceso sotto gli 1,42 dollari con perdite di oltre due centesimi. I mercati tornano al porto sicuro offerto dal franco svizzero (nuovo record a 0,7731 per dollaro) e dallo yen (76,30, quasi-record) mentre anche l’oro con consegna immediata vola al massimo storico a Londra (1.146,17 euro).