Governo sotto esame. Le parti sociali: «Agire o al voto»

ROMA – Confindustria avverte che è ora necessario che le parti sociali verifichino che nel Governo ci sia ”piena consapevolezza della situazione”, quindi ”volontà e energia” per agire.

Il leader della Uil Luigi Angeletti è netto:
– Se il governo ha la forza di fare scelte bene, se no bisogna andare a votare. Nulla è peggio dell’incertezza.
La Cgil è ”scettica”. All’incontro con imprese, banche e sindacati il Governo sarà messo alla prova dalle parti sociali su un ultimo appello: ”misure efficaci, subito”. Dal fronte del Governo è il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi (che ha definito una agenda in 5 punti) a tenere le fila dei contatti informali con le parti, ed a lanciare un messaggio di fiducia indicando di essere certo che il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi già oggi, quando riferirà in Parlamento sulla crisi economica, darà rassicurazioni ai mercati finanziari.

La Cgil garantisce disponibilità al confronto ma non nasconde ”un certo scetticismo”: il governo, viene fatto notare dal sindacato di Corso Italia, è ”parte del problema”. E la stessa Susanna Camusso nelle ultime ore ha sottolineato che i mercati ”non valuterebbero negativamente” la decisione di andare alle elezioni. Dalla Cisl il leader Raffaele Bonanni ha ribadito più volte la necessità di misure per recuperare credibilità sui mercati, urgenti ”perchè la Borsa non va in vacanza e nemmeno gli speculatori”; ed ha chiesto ”un atto nobile” a tutte le forze politiche: superare le divisioni. La Uil pone anche il problema di equilibri e distanze nel rapporto interno tra le parti sociali: si è dissociata dall’appello firmato da tutte le forze sociali la scorsa settimana (perchè non conteneva richieste, spiega Angeletti), e ricorda il percorso già fatto insieme ”senza risultati” per definire proposte comuni.
– Le parti sociali – viene fatto notare – non possono chiedere ad altri di fare scelte di cui esse stesse non riescono a definire i contenuti.

A lavorare per un fronte compatto, in questi ultimi giorni, sono stati soprattutto il leader della banche Giuseppe Mussari e la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, che la scorsa settimana hanno promosso il documento comune delle parti sociali. Entrambi, a quanto trapela, considerano ”fondamentale” la presenza del premier Berlusconi (che al momento è prevista) all’incontro.

Da Confindustria è netto l’allarme che il direttore generale Giampaolo Galli ha affidato ad una lettera al Sole24Ore:
”L’Italia sta correndo rischi che non hanno precedenti nella storia dal dopoguerra”, scrive. E citando il Titanic sottolinea che ”le parti sociali, in qualità di passeggeri della nave, hanno anche il diritto di accertarsi che nella cabina di comando ci siano il clima giusto, la volontà e l’energia per guidarci in una situazione così difficile”. Anche perchè ”la credibilita’ della politica è la variabile cruciale su cui si gioca oggi la nostra salvezza”.