Si rinsalda l’asse del Nord

ROMA – Un vertice a notte tarda a Palazzo Grazioli con Silvio Berlusconi per fare il punto in vista del ‘’discorso di domani’’ (oggi, ndr) del premier alle Camere sull’attuale situazione economica. I big della Lega Nord, Maroni e Calderoli, incontrano il Cavaliere, presente anche Giulio Tremonti, al termine di una giornata intensa nella quale si è attesa con apprensione la posizione del Carroccio dopo la decisione di Berlusconi di riferire sulla crisi.

Alla vigilia dell’intervento di Berlusconi in Aula, infatti, il Carroccio non commenta ufficialmente il ‘salto in avanti’ del premier. Un silenzio che non riesce però a nascondere l’irritazione dei ‘lumbard’ per non essere stati coinvolti prima e che finisce con il rinsaldare l’asse del Nord tra i leghisti e Tremonti, uniti dalla perplessità sulla opportunità che il Cavaliere ci ‘’metta la faccia’’. Il clima ricorda le tensioni registrate quando Berlusconi non coinvolse Bossi prima dell’annuncio dell’intervento italiano in Libia.
Il Carroccio non gradì l’esclusione, e il premier fu costretto ad organizzare un vertice riparatore con gli alleati. Così a Montecitorio dal mattino iniziano a circolare voci sull’intenzione di una parte di deputati leghisti di disertare il discorso di Berlusconi in Aula. Secondo quanto appreso da fonti interne al partito, l’operazione sarebbe stata ipotizzata da parlamentari vicini a Roberto Maroni.

Ma e’ proprio il ministro dell’Interno a smentire seccamente la notizia definendola una ‘’stronzata’’.
Ad escludere ipotesi di divisioni interne tra i ‘lumbard’ ci pensa anche il capogruppo Marco Reguzzoni, che con un sms ha invitato tutti i deputati a essere presenti a Montecitorio.

In ogni caso, nel Carroccio ci si attendeva che la scelta del premier di parlare in Aula non fosse stata presa in solitudine, senza una preventiva consultazione con Bossi. I leghisti sono stati presi in contropiede: fino a ieri giudicavano ‘’poco credibile’’ riferire in Parlamento sulla situazione economica ‘’già affrontata con l’approvazione della manovra’’. Anzi, la decisione di Berlusconi si è scontrata con la proposta di un ‘campus estivo’ del ministro Roberto Calderoli, che suggeriva ‘’prima’’ di raccogliere ‘’le idee da presentare poi al premier’’.