Afghanistan, 4 italiani feriti in esplosione

ROMA – Quattro militari italiani della Task Force Center sono rimasti feriti a seguito dell’esplosione di un ordigno improvvisato (Ied), a circa 10 km a sud dell’aeroporto di Herat, in Afghanistan. Per uno dei quattro è stato necessario un intervento chirurgico.

“Alle 12.19 (ora locale) -spiega una nota dello Stato Maggiore della Difesa- quattro militari italiani, a bordo del loro veicolo (VTLM ‘Lince’), sono rimasti feriti a causa dell’esplosione di un ordigno al loro passaggio durante un’attività pianificata nel villaggio di Siah Vashian (Distretto di Herat). I militari, appartenenti alla Task Force Center su base 11° reggimento Bersaglieri, non versano in pericolo di vita”.

‘’Hanno riportato solo fratture varie agli arti inferiori”, aggiungono fonti delle Difesa sottolineando che le famiglie dei militari feriti sono state informate delle loro condizioni di salute. I bersaglieri erano impegnati in una attività di controllo del territorio in un villaggio a 15 KM a sud-est di Herat e a 5 km a est di Camp Arena, dove ora sono ricoverati presso il Role 2, l’Ospedale Militare.

I presidenti di Camera e Senato, Gianfranco Fini e Renato Schifani, hanno espresso subito “auguri di pronta guarigione” ai militari feriti ma l’episodio di ieri riapre la polemica sulla missione in Afghanistan. “Avremmo dovuto essere lì per portare la pace e, invece, ogni giorno i nostri soldati rischiano di morire inutilmente, giacché lì si sta facendo una guerra civile e non solo una lotta al terrorismo’’, dichiara Antonio Di Pietro (IdV) ricordando che “Bin Laden è ormai morto e sepolto da tempo, e che inizialmente lo scopo della nostra missione su quei territori era di colpirlo”. “Oggi questa incapacità del governo italiano di assumersi le proprie responsabilità – aggiunge-, di fatto, e sempre più evidente e fa emergere l’ipocrisia del giorno dopo, in cui si esprime cordoglio o solidarietà per una cosa che si poteva e si doveva evitare’’. E conclude: “Questa irresponsabilità dell’esecutivo, che non sa prendere decisioni e a non sa allontanarsi da questa logica della guerra, lo rende inadatto a guidare in nostro Paese’’.