Parti sociali al premier: «Agire subito»

ROMA – Giovedì nero per i mercati. Dal nuovo al vecchio continente non ci sono stati sconti. Tutte le borse sono andate in rosso con perdite importanti. E nel giorno in cui tutte i mercati hanno vissuto la loro ennesima giornata di passione, le parti sociali hanno riassunto in sei capitoli fitti di proposte il pressing per spingere il Governo a varare “un drastico programma per rilanciare la crescita. Da attuare subito”, restando al lavoro in agosto sia a Palazzo Chigi che in Parlamento perchè “la gravità del momento non consente pause”.
Per imprese, banche e sindacati è un “momento grave che va affrontato con la massima determinazione senza cercare scuse o scappatoie”. La risposta che arriva dall’Esecutivo è un’agenda di lavoro in otto punti, da riempire di contenuti concreti durante agosto, per poi incontrarsi subito dopo con “l’obiettivo – dice il premier Silvio Berlusconi – di arrivare a un patto di stabilità, crescita e coesione sociale assolutamente entro settembre”. Convinto che “solo la partecipazione di tutti gli attori economici e sociali può favorire un’uscita condivisa dalla crisi”.

Il confronto è avviato e per le parti sociali è un primo risultato. Ma ‘’urgenza e emergenza’’, le ‘’parole chiave’’ che la leader di Confindustria Emma Marcegaglia sottolinea parlando a nome di tutte le parti sociali, non si è ancora tradotta nella possibilità di ‘’attuare fin dai prossimi giorni i provvedimenti necessari per far rientrare le tensioni sui mercati finanziari’’. Richiesta ribadita dopo l’incontro ancora con una sola voce, da Confindustria a Abi, Ania, Rete imprese, Alleanza coop, pmi, imprese del commercio, dell’agricoltura e artigiani, i sindacati con Cgil, Cisl, Uil e Ugl.

Dal Governo non è emersa la consapevolezza della gravità della crisi?
– Aspettiamo i prossimi passi, vediamo – risponde Marcegaglia -. Noi parti sociali ci riconvochereremo già la prossima settimana. E ci aspettiamo incontri e convocazioni anche dal Governo. Incalzeremo Governo e opposizione.
La leader della Cgil Susanna Camusso è ‘’assolutamente’’ non soddisfatta dell’esito dell’incontro. E affida ad una battuta il suo commento:
– Fate pure le ferie tranquilli, non ho visto un clima di emergenza.

Dopo il tavolo a Palazzo Chigi, le parti hanno incontrato le opposizioni, che colgono ‘’la preoccupazione che il governo non abbia capito la gravità e l’urgenza della situazione’’. Per il segretario della Cisl Raffaele Bonanni bisogna ‘’fare molto presto’’. Il numero uno della Uil, Luigi Angeletti, rileva che ‘’il Governo avrebbe potuto fare già oggi almeno un decreto per tagliare i costi della politica’’.
– Questo potevamo sperarlo – dice -, mentre su altre cose è comprensibile che non è facile agire in tempi strettissimi.

Giovanni Centrella, Ugl, chiede che la coesione delle parti sia un ‘’esempio per la politica’’.
– Le parti sociali – ha preannunciato Marcegaglia – incontrandosi la prossima settimana rilanceranno il confronto per una modernizzazione delle relazioni industriali.
Dal Governo, il ministro dell’Economia Giulio Tremonti assicura:
– Non vogliamo rinunciare alla riforma fiscale. Se la delega assistenziale va avanti riusciamo a fare quella fiscale.

Il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi sottolinea che si e’ aperta una ‘’nuova stagione di forte condivisione delle responsabilià’’, c’è un ‘’dialogo sociale con caratteristiche nuove’’ che si concretizzerà ‘’anche lavorando a distanza ma senza soluzioni di continuità ad agosto’’.
Il responsabile dello Sviluppo economico, Paolo Romani, garantisce ‘’l’impegno di lavorare a agosto sulle proposte avanzate’’ per ‘’rivederci ai primissimi di settembre per un confronto serrato’’.