Berlusconi bocciato dai mercati: Piazza Affari in rosso

MILANO -In attesa dei dati macroeconomici Usa e del discorso del presidente della Bce Jean-Claude Trichet, tutte le Borse europee sono passate al negativo, con Milano (-1,5%) assieme a Stoccolma più pesante delle altre piazze finanziarie. L’indice Stxe 600, che fotografa l’andamento dei principali titoli quotati sui listini del Vecchio continente, cede circa un punto percentuale. Molto deboli i gruppi delle materie prime che non credono alla ripresa mondiale e che accusano lo scivolone di Tenaris (-10%), che ha segnato un margine operativo lordo nel secondo trimestre molto al di sotto delle previsioni degli analisti. Di seguito, gli indici dei titoli guida delle principali Borse europee: – Londra -1,18% – Parigi -0,68% – Francoforte -0,52% – Madrid -0,22% – Milano -1,58% – Amsterdam -0,22% – Stoccolma -1,56% – Zurigo -0,10%


Ancora in ampliamento, seppure con un movimento contenuto, gli spread dei titoli di Stato di Italia, Spagna e Francia con il Bund. Il differenziale del Btp si è allargato a 367,4 punti base, quello dei Bonos è tornato sopra i 370 punti (375) e il premio di rischio degli Oat francesi sfiora di nuovo quota 79 (78,8). Il mercato è in attesa delle decisioni di politica monetaria della banca centrale europea, ma soprattutto riguardo alla possibilità di riattivare il programma di acquisti di bond.


Si è spenta velocemente la fiammata in avvio delle Borse europee, che ora sembrano aspettare il discorso del presidente della Bce Jean-Claude Trichet e i dati macroeconomici Usa, a partire dalle nuove richieste di disoccupazione. Entrambi gli appuntamenti sono per il primo pomeriggio e a metà mattinata l’indice Stxe 600, che fotografa l’andamento dei principali titoli quotati sui listini del Vecchio continente, cresce di poche frazioni. Londra è passata in negativo appesantita dai titoli del credito, delle materie prime e dell’energia, mentre Milano (con Tenaris e Fiat industrial passate anche in asta di volatilità) continua a oscillare sulla parità appesantita da Unicredit (-1,31%) per i dati della controllata Bank Austria. Tra le banche male a livello continentale anche Lloyds (-4,31%) e Royal bank of Scotland (-3,07%) mentre cresce con forza Dexia, in aumento del 3,51%.