Tremonti spiato? Una forzatura giornalistica

ROMA – ‘’Una forzatura giornalistica, mai detto quelle parole’’. Il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ha spiegato così al procuratore capo di Roma, Giovanni Ferrara, quanto scritto dal quotidiano La Repubblica circa una presunta attività di spionaggio nei suoi confronti.

Il numero uno di via XX settembre, ascoltato come testimone il 29 luglio scorso a Piazzale Clodio, ha precisato agli inquirenti romani che ‘’quanto riportato nell’intervista non corrisponde al vero’’.
– Le dichiarazioni rilasciate al quotidiano – avrebbe precisato Tremonti in un colloquio durato circa mezz’ora – vertevano principalmente su temi economici e in particolare sulla questione del pareggio di bilancio.
Nell’intervista il ministro affermava di essersi sentito in passato ‘’spiato, controllato e a volte pedinato’’. Nel corso del colloquio con il capo della procura romana Tremonti avrebbe ribadito che sulla vicenda del presunto pedinamento aveva fornito chiarimenti anche ai pm della procura di Napoli.

Da piazzale Clodio si esclude che possa essere convocato l’autore dell’articolo così come i componenti della scorta del ministro, tutti militari della Guardia di Finanza.