Barcone alla deriva: decine di cadaveri in mare

PALERMO – Decine di morti, il Mediterraneo come una bara liquida che ingoia corpi destinati a restare senza nome. L’ultima tragedia dell’immigrazione la racconta con un filo di voce una delle superstiti, Fatima, una giovane marocchina soccorsa dalla guardia costiera mentre, insieme ai suoi compagni di viaggio, navigava alla deriva in acque libiche.
– All’inizio eravamo trecento, ma un centinaio, soprattutto donne, non ce l’hanno fatta e gli uomini sono stati costretti a buttare in acqua i loro corpi.


Numeri tutti da confermare riferiti da testimoni sotto choc su cui forse non si avrà mai certezza: al momento la Guardia Costiera, infatti, ha avvistato un solo corpo in acqua. Secondo quanto hanno raccontato i migranti a bordo, il natante sarebbe partito venerdì dalla Libia. Dopo qualche ora il motore si sarebbe guastato. Un rimorchiatore cipriota che incrociava in acque libiche l’ha avvistato e ha avvertito le autorità italiane rassicurate dalla presenza dell’imbarcazione. I ciprioti avrebbero gettato in acqua delle zattere di salvataggio ma poi si sarebbero allontanati. Alcuni migranti, disperati, si sarebbero buttati in acqua per seguirli.
Il legno è stato poi nuovamente avvistato ieri mattina da un elicottero della Guardia Costiera decollato da Catania. Dal velivolo è stato calato il cestello con acqua e cibo: qualcuno, a bordo dell’imbarcazione, ha tentato disperatamente di attaccarsi e raggiungere l’elicottero. Alle 14.40 i naufraghi a bordo del barcone e delle zattere, sono stati raggiunti da tre delle quattro motovedette nel frattempo partite da Lampedusa e hanno iniziato il trasbordo al sicuro degli occupanti, ridotti ormai allo stremo delle forze.


Disidratati, affamati e sotto choc. In cinque – un uomo e quattro marocchine – sono stati portati con l’elisoccorso al Poliambulatorio di Lampedusa. Due, intubate e in gravissime condizioni, verranno trasferite in ospedale a Palermo: i medici definiscono il loro stato ‘’molto preoccupante’’.

Farnesina: «Nato Chiarisca»

ROMA -Ma l’ultima tragedia dell’immigrazione rischia di avere anche conseguenze diplomatiche. Il ministero degli Esteri ha chiesto alla Nato una verifica sulle informazioni secondo cui, ai fini del soccorso al barcone con 300 migranti alla deriva in acque libiche, sarebbe stato chiesto da parte italiana l’intervento di una nave dell’Alleanza che si trovava in zona senza ricevere risposta positiva. Lo rendono noto fonti della Farnesina, secondo cui, ‘’se la circostanza fosse confermata, si tratterebbe di un fatto ‘’molto grave’’.