Tremonti: «Puntiamo alla riforma del fisco»

ROMA – La crisi è globale, non solo europea anche se il Vecchio Continente soffre di un problema ‘’di credibilità’’. E il Governo, oltre a chiedere l’appoggio delle parti sociali, punta a coinvolgere le principali istituzioni internazionale per elaborare soluzioni. Ma in questo momento non la Bce, che è ‘’importante ma non coinvolgibile’’. Il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, partecipa alla conferenza stampa a Palazzo Chigi dopo l’incontro con le parti sociali e spiega il percorso intrapreso per fronteggiare la crisi.

Ribadisce che il governo punta ad attuare la riforma assistenziale che consentirà a sua volta di attuare quella fiscale e a raggiungere il pareggio di bilancio che sarà inoltre un obiettivo inserito nella Costituzione. Il ministro esordisce spiegando che potrà rimanere in conferenza stampa per poco perchè deve andare ‘’a scrivere e telefonare’’, come dire che l’attività ferve su tutti i fronti. E infatti annuncia che con le parti sociali, che hanno condiviso, ‘’abbiamo deciso un metodo di lavoro non solo Italia su Italia ma anche su estero’’. Per questo ci sono e ci saranno ‘’contatti con le principali istituzioni economiche internazionali, Commissione Europea, Ocse e Fmi, per un confronto su percorso e proposte’’.
– Quindi da agosto – spiega – saremo attivi anche su questo segmento con contatti che continuano tra tutti i ministri, tutti i Governi, tutte le istituzioni.

Poi un breve scambio di battute con il premier Silvio Berlusconi sulle istituzioni coinvolte. Berlusconi aggiunge alle parole di Tremonti che tra quelle coinvolte c’è ‘’anche la Bce’’. Tremonti aggiunge che la Banca Centrale ‘’non è coinvolgibile’’. E Berlusconi, a un ministro visibilmente infastidito, a sua volta precisa: ‘’Però informabile si’’’. Ed allora Tremonti taglia corto:
– Mi limito a notare – dice – che la Banca del Giappone ha lanciato oggi quantitative easing (alleggerimenti quantitativi per creare liquidità, ndr) e che la Banca centrale svizzera ha portato a zero i tassi di interesse. Siamo ora in attesa di decisioni, se possibile, auspicabili da parte della Bce.

Poi cambia argomento. Sulla situazione interna il ministro – durante l’incontro con le parti – ribadisce che ‘’sicuramente si può fare di più per la crescita. Ma dipende anche dalla geografia, dalla demografia, dall’amministrazione’’. E che comunque ‘’il Pil non si fa per decreto, ma con il concorso di tutti’’.