Sneijder illude i neroazzurri, ma a brindare con la Supercoppa è il Milan

MILANO – Il Milan vince la Supercoppa contro l’Inter che cede di schianto nel secondo tempo: i nerazzurri – davanti agli ottantamila del Bird’s Nest di Pechino – sono passati in vantaggio al 22’ del primo tempo con un bel gioco, surclassando un Milan piuttosto imbambolato nei primi 45’.


Cambia la musica del secondo tempo: Ibrahimovic pareggia, Boateng segna il vantaggio. Gian Piero Gasperini non supera il primo esame: gestisce male il vantaggio, cambia tutto nel secondo tempo, prima si fa rimontare, poi superare. Risultato finale, due a uno per i rossoneri che si portano a casa il Trofeo. Massimo Moratti non la prende bene, il morale è basso, molte polemiche e alta tensione in campo: forse Gattuso avrebbe meritato il doppio giallo ma – sull’altro fronte – ‘colpo basso’ di Thiago Motta sull’altro Thiago. Accenni di risse e proteste interiste. Un derby – ovunque si giochi – resta sempre tale e quindi l’atmosfera che di solito si respira a Milano è stata ricreata tale e quale a Pechino. Gasperini fa harakiri, mentre Allegri si gioca la carta Pato e fa bingo.


L’ex tecnico del Genoa inizia alla grande, con Obi in stato di grazia, schiera la squadra in maniera impeccabile: difesa a tre con un centrocampo duttile, scambi veloci di prima, Etòo avanzato al centro. Il Milan fatica a reggere, male Nesta. Ci prova Stankovic da fuori area. Poco prima del 20’ viene ammonito Gattuso (fallo su Alvarez) che dopo poco rischia l’espulsione per un secondo fallaccio, questa volta su Obi. Si accendono gli animi, si arrabbia Stankovic. L’arbitro riesce con difficoltà a riportare la calma. Si riprende con un calcio di punizione per l’Inter: è Sneijder – l’uomo più chiacchierato del momento – a battere. Un capolavoro: da posizione angolata, l’olandese riesce a pennellare un magnifico destro a giro che batte Abbiati. Il portiere è in ritardo: è il gol dell’1-0 (22’).


L’Inter ha in mano la partita e dovrebbe chiuderla senza difficoltà: dopo il vantaggio, la squadra di Gasperini tiene palla con qualche spunto di Eto’o, quasi mai in partita. Ibrahimovic non trova pronti i compagni, al 40’ palo dello svedese e si vedono i primi segni di cedimento dell’Inter.


Si va all’intervallo ma i nerazzurri che tornano in campo sono irriconoscibili. Gasperini cambia e ricambia, forse un po’ troppo per una squadra che ha bisogno di stabilità e toppa il primo appuntamento vero della stagione. L’Inter si presenta ‘bollita’ alla ripresa, il Milan inevitabilmente cresce e Ibrahimovic porta i compagni in vantaggio. Al 15’ Robinho mette in moto Seedorf che da fondo campo mette al centro per Ibra che deve solo spingere di testa la palla in rete. Allegri capisce che può vincere e cala l’asso: Pato rileva Robinho. Una mossa azzeccata, mentre sull’altro fronte esce Alvarez (tra i migliori del primo tempo) per far posto a Faraoni.


I nerazzurri iniziano la loro agonia, Chivu perde colpi, Thiago Motta la testa, entrando col piede a martello su Thiago Silva a terra ma Rizzoli non vede. Il Milan ingrana la marcia e corre: al 24’ il gol del vantaggio con un lungo lancio di Abate a cercare Pato il quale prende il palo. Ne approfitta Boateng che anticipa Chivu e mette la palla in rete. Gasperini butta Pazzini nella mischia, esce Stankovic già provato. Via Obi, dentro Castaignos ma nessuna mossa serve a riagguantare la partita.


Il nervosismo cresce in campo, Motta ha il solito atteggiamento indisponente. Il Milan si chiude, controlla bene, e tiene la partita in pugno. A tempo scaduto, segna Eto’o, gol annullato per fuorigioco.
Festeggia il Milan che si conferma la favorita per il campionato prossimo venturo. Allegri mostra sicurezza e capacità, offrendo ai suoi giocatori certezze e punti fermi. Gattuso lascia molto a desiderare e anche la difesa – a parte Thiago Silva – deve migliorare. Seedorf bene a metà ma si conferma leader. Ibra è l’arma letale, calciatore che fa sempre e comunque la differenza.


L’Inter invece in questo momento sembra allo sbando: Gasperini sperimenta ma in Italia c’é poco spazio per i test. Difesa a tre ma non solo: è il centrocampo che tiene. La squadra mostra fragilità e sembra scompaginata: l’allenatore esclude i giocatori che hanno preso parte alla Coppa America tranne Zanetti e Julio Cesar richiamati causa infortuni. Il Milan fa la scelta opposta. L’Inter naviga a vista con Sneijder in bilico tra l’Italia e l’Inghilterra, anche Eto’o in discussione, un mercato inesorabilmente fermo e stagnante. Il Milan ancora una volta festeggia: Allegri sorride, un assaggio di campionato che ha il sapore dolce della vittoria.