Berlusconi sente l’asse Berlino-Parigi

PORTO ROTONDO – Silvio Berlusconi spera sull’ acquisto di bond italiani da parte della Banca Centrale Europea. E il comunicato congiunto con cui Francia e Germania, pur lodando la manovra, ne chiedono l’immediata attuazione, sembra, per alcuni osservatori, il ‘’prezzo’’ che l’Italia deve pagare. Un ‘compromesso’ che appare il frutto di una lunga giornata di contatti telefonici che il presidente del Consiglio, da villa La Certosa, ha avuto con le principali Capitali europee, a cominciare da Berlino e Parigi.


Ora il Cavaliere può guardare con un po’ più di ottimismo alla riapertura dei mercati, grazie alla ‘copertura’ dell’Eurotower. Anche se per tirare un sospiro di sollievo dovrà attendere la chiusura delle borse asiatiche che diranno se quello di oggi rischia di essere un nuovo ‘black monday’ per la finanza mondiale. Solo allora saprà se l’intervento di Francoforte ha prodotto gli effetti sperati o se, come teme qualcuno nel governo, anche gli Stati Uniti finiranno nel mirino degli speculatori con conseguenze imprevedibili per l’Europa e per l’Italia.


Intanto, però, sul fronte politico il Cavaliere paga un prezzo non indifferente. Ufficialmente palazzo Chigi non conferma contatti con i leader europei in vista della decisione della Bce. Un modo per salvaguardare l’autonomia della Banca centrale europea. Ma, in via riservata, fonti della maggioranza confermano che il premier ha avuto ‘’continui contatti’’ con diversi ‘’colleghi europei e non’’. Sarà un caso, ma poco dopo il Wall Strett Journal ipotizza ‘’massicci acquisti’’ di bond italiani e spagnoli da parte dell’Eurotower. Passa ancora qualche minuto e Berlino e Parigi scrivono un comunicato congiunto in cui si loda la manovra italiana, ma si chiede anche di attuare ‘’rapidamente e completamente’’ le misure per raggiungere il pareggio di bilancio con un anno d’anticipo. Toni perentori, solitamente riservati alla Grecia, che rischiano di dare forza alle opposizioni che accusano il governo di essere stato ‘’commissariato’’.


Stessi critiche peraltro espresse da Mario Monti che in un editoriale sul Corriere della Sera ha accusato il governo di avere scarso peso in Europa. Tanto che Fabrizio Cicchitto è intervenuto per togliergli il ruolo di ‘tecnico’ visto il suo essersi schierato. E qualcuno nel governo e nella maggioranza ricorda come lo stesso Berlusconi, qualche settimana fa, si fosse sfogato proprio sulla cancelliera tedesca, sostenendo che oltre alle misure Berlino pretendeva una svolta politica.


Lui continua a ripetere che la stabilità è l’unica ricetta contro la crisi. Non ha dunque nessuna intenzione di farsi da parte, ma i mercati oggi potrebbero riservargli amare sorprese costringendolo a tirare fuori dal cassetto quel ‘piano B’ di cui ormai, nel governo, si parla apertamente. Si tratta di una serie di misure, ancora al vaglio, da attuare eventualmente in aggiunta all’anticipo della manovra.


Di idee ne circolano tante, come un’ulteriore stretta sulle pensioni e un incremento dell’Iva su alcuni prodotti. Ipotesi che Berlusconi spera di non dover tradurre mai in un decreto, ma che potrebbero essere pronte sul tavolo per passare al vaglio del cdm.
– Un ‘piano B’ ce l’hanno tutti, Spagna in testa, perche’ nessuno sa come reagiranno domani i mercati -ammette una fonte di governo.


Intanto nel Pdl si accelerano i contatti per verificare le intenzioni dell’Udc. In caso di necessità, spiega un dirigente pidiellino, il loro sostegno sarà indispensabile. Ma non è detto che il prezzo che Pier Ferdinando Casini vorrà far pagare a Berlusconi sia meno salato di quello che chiedono le altre opposizioni.