GB, morto giovane ferito lunedì. Cameron: “Fermare criminalità”

LONDRA – Prima vittima della rivolta esplosa da tre giorni a questa parte nelle vie di Londra. Un 26enne ferito ieri sera a Croydon è morto poco dopo le 13 in ospedale. Il ragazzo, aveva riferito Scotland Yard, era stato ritrovato ferito gravemente in auto nel corso dei violenti disordini e saccheggi scoppiati nel sud della capitale.

La polizia era stata avvertita alle 21:15 di lunedì del ritrovamento del giovane sulla Warrington Road. “Sul posto c’erano altre due persone tra i 20 e i 30 anni che sono state fermate per furto e condotte in un commissariato del sud di Londra”, aveva spiegato un portavoce della polizia.
E il vice capo della Metropolitan Police, Steve Kavanagh ha annunciato che, per quanto riguarda proiettili di gomma, “se ce ne sarà bisogno, li useremo” per fermare i violenti.

Intanto il primo ministro David Cameron ha mandato ai “criminali” responsabili delle “scene inquietanti” registrate negli ultimi tre giorni a Londra e in altre città della Gran Bretagna un messaggio chiaro: “Sentirete la forza della legge nel modo più forte possibile”.
Rientrato precipitosamente lunedì sera dalle ferie in Toscana per presiedere ieri mattina una riunione d’urgenza a Downing Street, il primo ministro britannico ha detto che ‘’faremo tutto il necessario per riportare l’ordine nelle città britanniche e rendere le strade sicure”.

“Abbiamo visto scene inquietanti di persone che saccheggiano, rubano e distruggono, attaccano gli agenti di polizia e anche i vigili fuoco: si tratta di criminalità, che deve essere affrontata e sconfitta” ha aggiunto confermando che giovedì il Parlamento britannico verrà convocato in seduta straordinaria per affrontare la questione.

Scotland Yard intanto aggiorna il bilancio degli arresti effettuati fino alle 17 di oggi a seguito delle violenze che hanno sconvolto alcuni quartieri di Londra: le persone fermate perché sospettate di avere preso parte ai disordini e ai saccheggi, ha riferito Steve Kavanagh, vice capo della Metropolitan Police, sono 563. Di queste, 105 sono le persone formalmente accusate. La procura di Londra intanto annuncia l’istituzione di un gruppo speciale di magistrati che sarà operativo 24 ore al giorno, sette giorni a settimana per valutare la formalizzazione, ‘’il prima possibile’’, di accuse su persone fermate.

Lunedì notte, dai quartieri periferici di Londra, le rivolte e i saccheggi si sono diffusi anche in altre città della Gran Bretagna come Birmingham, Bristol e Liverpool. La London Fire Brigade, i Vigili del Fuoco della capitale, considerano la notte scorsa la più difficile “nella storia recente”. La centrale di controllo della Lfb ha risposto a 2.169 chiamate di soccorso tra le 18 di lunedì e le 7.19 di ieri mattina, circa 15 volte il numero di chiamate normalmente ricevute in una giornata media.

Intanto, secondo quanto riferito da Sky News, l’autopsia eseguita sul corpo di Mark Duggan, il 29enne ucciso dalla polizia a Tottenham la settimana scorsa, scatenando l’ondata di proteste, ha rivelato che il giovane è morto in conseguenza di un solo colpo di arma da fuoco. Stando a quanto stabilito da una commissione di inchiesta indipendente sull’operato della polizia, non vi sono prove che la pistola trovata sul luogo dell’uccisione di Duggan abbia sparato.