Borse, torna il ‘toro’

Aprono all’insegna della volatilità le Borse europee, che poi chiudono positive sulla scia della buona partenza di Wall Street. Ma la Fed raffredda gli entusiasmi: l’economia Usa – avverte la Federal, che lascia i tassi tra zero e 0,25% – crescerà a ritmo “considerevolmente più basso del previsto”. E allora Wall Street perde lo slancio e si afflosciano gli indici Usa.

Tornando al vecchio continente, a Londra l’indice Ftse 100 avanza dell’1,89% a 5.164,92. A Milano il Ftse Mib sale dello 0,52% a 15.721,45 punti grazie a un colpo di reni finale. Piazza Affari interrompe così il trend negativo che durava dal 28 luglio (l’All Share guadagna lo 0,50% a 16.934 punti). Gli indici avevano accelerato a pochi minuti dall’apertura poco sopra la parità, per poi sprofondare con il Ftse Mib che toccava un nuovo minimo dell’anno a 15.132 punti.

Per quanto riguarda i mercati europei, bene anche il Dax di Francoforte che guadagna 0,1%, dopo aver ceduto in mattinata oltre il 5%. Sale dell’1,63% il Cac 40 di Parigi. Madrid cala dello 0,36%, mentre Atene avanza dello 0,42%. Wall Street in netto rialzo prima del vertice Fed, con il Dow Jones a +1,67% e il Nasdaq a +3,05%, ma lima dopo la decisione della Federal: il DJ viaggia attorno a +0,2% e il Nasdaq a +1,5%.
Sul fronte dei titoli di stato, le operazioni della Bce sul mercato secondario alleviano le tensioni: lo spread tra i Btp decennali e i bund tedeschi è sceso a 280 punti, mentre quello dei decennali spagnoli è a 268 punti. Da notare l’ascesa del differenziale dei decennali francesi che si attesta a 86 punti, dopo aver toccato un massimo di giornata di 90 punti. Il prezzo dell’oro ritocca il livello record: a Londra raggiunge un massimo storico di 1.778 dollari l’oncia, sulla scia del nuovo calo delle Borse.

Manipolazione mercato: indagati sei analisti di S&P e Moody’s

ROMA – Sono sei gli indagati nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Trani sulle agenzie di rating Standard & Poor’s e Moody’s. Si tratta di tre analisti “con funzioni apicali” di Standard & Poor’s, uno di Moody’s e i responsabili legali per l’Italia delle due agenzie. Gli esperti di Moody’s sono accusati di “manipolazione del mercato” per avere diffuso il 6 maggio del 2010, “a mercato aperto, verso le 11.15, notizie false (anche in parte) sulla tenuta del sistema economico e bancario italiano”. Secondo il pm Michele Ruggiero, l’agenzia avrebbe espresso “giudizi da ritenersi falsi, infondati o comunque imprudenti, secondo quanto asserito da altre agenzie di rating oltre che dalle supreme autorità nazionali’’. Per via del report di Moody’s si “determinava un’alterazione di strumenti finanziari’’. I tre analisti di Standard & Poor’s sono accusati di “manipolazione del mercato e abuso di informazioni privilegiate”: sott’accusa tre report diffusi a maggio, giugno e luglio scorsi.

Boccia: “Necessaria agenzia europea di rating”

ROMA – “In un momento drammatico per l’Italia e l’Europa, ci aspettiamo passi avanti concreti e chiari da parte del governo per la promozione di un’unica agenzia europea di rating, come il Pd chiede da 2 anni”. La richiesta arriva dal coordinatore delle commissioni economiche del Gruppo del Pd alla Camera, Francesco Boccia. “Sarebbe una svolta nei meccanismi di valutazione del merito di credito degli Stati e delle società quotate”.