GB, la rivolta a Manchester. Cameron: “Linea dura paga”

LONDRA – Ancora scontri nella quarta notte di proteste in diverse località della Gran Bretagna, con violenze e saccheggi registrati a Manchester, Salford, Wolverhampton, Nottingham, Leicester e Birmingham. In particolare, centinaia di giovani si sono scontrati con la polizia a Manchester, dove sono stati compiuti 50 fermi, mentre nella zona di Birmingham gli agenti hanno fermato circa 80 persone e a Nottingham è stato attaccato un commissariato.


Calma relativa nella notte invece a Londra, blindata per il dispiegamento di migliaia di agenti. La linea dura, “l’approccio robusto di inviare 16mila poliziotti a Londra ha avuto risultati, le strade di Londra sono più tranquille” ha detto David Cameron, sottolineando che “ci sono stati più poliziotti, più arresti e più incriminazioni”. “Dovevamo rispondere con durezza ed è questa la risposta che stiamo vedendo, abbiamo visto il peggio della Gran Bretagna, ma anche la parte migliore”, ha aggiunto il premier britannico. Le scene di violenza a cui abbiamo assistito “non possono essere accettabili, la cultura della paura non può esistere nelle nostre strade, la polizia userà tutte le risorse per affrontare le rivolte”. “Nessun mezzo viene escluso – ha aggiunto – Sono stati approntati piani per autorizzare l’uso di cannoni ad acqua con un preavviso di 24 ore”.


“E’ chiaro che c’è qualcosa di profondamente sbagliato nella nostra società”, ha poi osservato Cameron, riferendosi alle immagini che mostrano giovanissimi che sorridono mentre distruggono la città e aggrediscono persone; però è “chiaro che questi non rappresentano la vasta maggioranza dei nostri giovani” ma “sacche” molto preoccupanti verso cui si deve agire con la massima fermezza e severità.
Scotland Yard ha nel frattempo smentito la notizia della morte dell’uomo aggredito e rimasto gravemente ferito verso le undici di ieri sera a Ealing dopo aver cercato di spegnere l’incendio di un bidone della spazzatura. L’uomo, si precisa, rimane in gravi condizioni ed è ricoverato in terapia intensiva in un ospedale di Londra.


Critiche alla gestione della situazione da parte di Londra arrivano intanto da Iran e Libia. “Condanno fermamente la repressione e l’uccisione dei dimostranti” ha detto ieri il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad che ha anche chiesto l’intervento del Consiglio di Sicurezza dell’Onu per punire Londra a causa del ‘’deplorevole comportamento della polizia nei confronti dei cittadini’’. Allo stesso modo il vice ministro degli Esteri del regime di Muammar Gheddafi, Khaled Kaim, ha chiesto “alla comunità internazionale e al Consiglio di sicurezza dell’Onu di non rimanere con le mani in mano nei confronti delle violazioni dei diritti del popolo britannico’’ e le dimissioni di Cameron.