Il governo tace ancora. Le Parti sociali deluse

ROMA – Il Governo non svela le misure su cui sta lavorando, pur confermando urgenza e obiettivi di un intervento per far fronte alla crisi. Al tavolo con le parti sociali non sono stati indicati contenuti, ma arriva l’annuncio di un Consiglio dei ministri straordinario il 16 o il 18 agosto per un decreto legge con le misure che serviranno a ridurre il rapporto deficit-Pil dal 3,8% quest’anno ad un valore tra tra l’1,5% e l’1,7% il prossimo, e quindi arrivare al pareggio di bilancio nel 2013 in anticipo di un anno. Parti sociali deluse. Con la leader della Cgil, Susanna Camusso, che parla di ‘’incontro non all’altezza dei problemi da affrontare e della trasparenza che sarebbe necessaria’’, e non esclude lo sciopero generale se verrà confermato ‘’lo schema della manovra’’, bollata come ‘’iniqua’’.


Nessuna dichiarazione ufficiale arriva dal Governo dopo l’incontro. Ma trapela che alle parti il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ha indicato la necessità di ristrutturare la manovra. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha confermato ‘’tutti gli impegni presi’’.
– Faremo tutto presto e bene e in maniera inequivoca – ha assicurato.


Mentre il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, ha indicato che il Governo sta valutando ‘’tutte le possibilità e tutte le ipotesi’’, con la consapevolezza ‘’che servono scelte rapide e coerenti’’, perchè ‘’in questi cinque giorni tutto è cambiato, tutto è precipitato’’. Dall’esecutivo anche un metodo di lavoro per poi portare avanti il confronto con le parti sociali, che saranno invitate a partecipare a tavoli tematici su sviluppo e infrastrutture (con i ministri Paolo Romani e Altero Matteoli’’, sul mercato del lavoro nel privato e nel settore pubblico (con i ministri Maurizio Sacconi e Renato Brunetta), e su liberalizzazioni, privatizzazioni, e servizi pubblici.


Imprese e sindacati erano arrivati a Palazzo Chigi con la certezza di poter avere indicazioni nel merito delle misure all’esame. Al termine il clima è di evidente delusione, in parte compensata dalla conferma che il Governo ha comunque intenzione di agire subito, già all’inizio della prossima settimana, appena dopo Ferragosto. Come chiedevano. E’ cauta Emma Marcegaglia, la leader degli industriali, che parla a nome di tutti, imprese e sindacati.
– Tutti noi abbiamo sottolineato la necessità dell’urgenza vista la situazione dei mercati finanziari, perché il Paese ha bisogno che si faccia presto e bene – ha detto -. Abbiamo tutti condiviso che questa manovra deve essere di rigore ed equità.


Delusi dalla mancanza di indicazioni concrete?
– Chiedete al Governo – dice la presidente di Confindustria. Che comunque indica che una risposta sulla necessità di agire d’’urgenza c’è stata’’ -. Il 16 o il 18 agosto sono domani.
Nel confronto con il Governo le parti sociali (che prima di recarsi a Palazzo Chigi hanno avuto un incontro tra loro) difendono un fronte ‘’unito e compatto’’, sia pur con posizioni diverse sui singoli temi (dalle pensioni, alle privatizzazione, alle patrimoniali) che metteranno alla prova la solidità dell’alleanza quando sul tavolo ci saranno misure definite. Su un punto si sono rivolte al Governo con una sola voce e senza riserve, il no a ingerenze per legge sul terreno del confronto tra attori sociali.
– La riforma del mercato del lavoro – è stato detto – deve essere di totale, unica e esclusiva competenza delle parti che hanno deciso di incontrarsi ‘presto’ per chiudere il confronto in tempi stretti.