Quirinale, il Parlamento intervenga in tempi rapidi

ROMA – Il Parlamento intervenga rapidamente sul problema delle carceri. Nella giornata dello sciopero della fame e della sete promossa dai Radicali per chiedere la convocazione straordinaria delle Camere sull’emergenza degli istituti di pena, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha telefonato a Marco Pannella per esprimere la sua vicinanza e il suo apprezzamento al leader radicale e a tutti i partecipanti alla mobilitazione.

‘’Questo straordinario impegno – fa sapere il Quirinale – è valso a richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica, pur dominata in queste settimane dai problemi della crisi finanziaria, su drammatiche questioni come quelle sollevate anche dal presidente della Repubblica in occasione del recente convegno sulla giustizia e a sollecitare un intervento del Parlamento in tempi ravvicinati’’.
In oltre duemila, fanno sapere i Radicali, hanno aderito allo sciopero della fame e della sete. Tra le adesioni quelli di diversi direttori di istituti di pena, sindacati della polizia penitenziaria, parlamentari e detenuti. Nonchè quella di un parlamentare detenuto, Alfonso Papa, ospite a Poggioreale (Napoli).
Oggi, poi, è attesa la visita del ministro della Giustizia, Francesco Nitto Palma, accompagnato dal sottosegretario Gianni Letta, al carcere di Regina Coeli (Roma). Contemporaneamente, le radicali Emma Bonino e Rita Bernardini saranno a Rebibbia.

L’iniziativa dei Radicali ha avuto il plauso di Pier Ferdinando Casini.
‘’Domattina (oggi, ndr) – fa sapere il leader dell’Udc sulla sua pagina di facebook – visiterò il carcere di Lecce. Sento il bisogno di ringraziare i Radicali Italiani e Marco Pannella dal quale mi dividono tante cose, ma a cui devo onestamente riconoscere una grande coerenza e passione civile, su questa e altre battaglie’’.
Anche il sottosegretario alla Giustizia, Giacomo Caliendo, trascorrerà il giorno di Ferragosto con i detenuti del carcere genovese Marassi. Il nuovo ministro Palma ha parlato di depenalizzazione di reati minori, ma Bernardini è pessimista.
– E’ una vita che la propongono – spiega – ma non ci sarà mai. Serve un’amnistia che apra la strada ad una vera riforma, perchè il carcere è il terminale di una giustizia che non funziona.

Intanto, gli ultimi dati indicano in 67mila i detenuti, a fronte di una capienza degli istituti di 45mila posti.