Assassinato italo-venezolano nel carcere Yare III

CARACAS – Un cittadino di origine italiano, Giuseppe Sibilli, è stato assassinato in circostanze ancora tutte da chiarire. Era detenuto nella carcere Yare III.


Stando ad una prima ricostruzione dei fatti, ancora tutta da verificare, Sibilli sarebbe stato coinvolto in una lite tra reclusi, nell’area battezzata “La Torre”. Nella rissa un altro recluso, Jesús Nieves sarebbe stato gravemente ferito.


La rissa avrebbe coinciso con la ricolta di alcuni detenuti di Yare III che protestavano per il trasferimento della direttrice della carcere. Tre guardie, nel momento di maggior tensione, sarebbero state sequestrate e posteriormente rilasciate sane e salve. I detenuti in rivolta, prima di liberarle, hanno minacciato di ucciderle se le loro richieste non fossero state soddisfatte.


Una volta controllata la rivolta, la Guardia Nacional, stando sempre ad una prima ricostruzione dei fatti, avrebbe incontrato il corpo del connazionale ormai senza vita. Non si sa con certezza, quindi, se Sibilli sia rimasto inconsapevolmente coinvolto nella lite tra detenuti o se sia stato vittima di un regolamento dei conti. Nelle carceri venezolane sono frequenti le guerre fra bande per il controllo della carcere o di aree di detenzione. Inoltre, gruppi di detenuti si affrontano per controllare il traffico di droga all’interno della carcere stessa.


Gli italiani detenuti nelle carceri venezolane sono per lo più accusati di traffico di droga, un reato in Venezuela castigato severamente.