L’Udinese brilla a Londra ma la punisce Walcott

UDINE – Una bella Udinese esce sconfitta con il minimo scarto dall’Emirates stadium di Londra, ma la squadra di Guidolin mantiene intatte le speranze di passare alla fase a gironi della Champions League nella gara di ritorno, tra una settimana, al Friuli di Udine.


I bianconeri friulani hanno affrontato i più titolati avversari dell’Arsenal – da 15 anni ininterrottamente nella massima competizione europea e con Wenger mai fuori ai preliminari – a viso aperto, senza mai dare l’impressione di subire le giocare dei gunners. Priva di Sanchez, Inler e Zapata – tre dei protagonisti della bella cavalcata nel campionato scorso – l’Udinese, schierata con un prudente 4-1-4-1, ha si subito il gol alla prima vera azione dell’Arsenal, ma poi è lentamente cresciuta e ha avuto talmente tante occasioni per pareggiare che la sconfitta pare proprio una beffa.


Certo l’Arsenal visto ieri sera non è nemmeno paragonabile alla squadra dello scorso anno (senza Fabregas, Nasri e Van Persie la squadra perde in peso specifico) ma gli uomini di Wenger (che, squalificato, ha visto la partita dalla tribuna) hanno una straordinaria esperienza in questa competizione. Trovatisi in vantaggio i gunners avrebbero potuto dilagare. Se non l’hanno fatto è perché l’Udinese ha arginato le fasce e ha giocato veramente bene. A viso aperto e senza paura, come aveva detto alla vigilia lo stesso Guidolin. Poi ci si è messa di mezzo anche la sfortuna, per la traversa e il palo di Di Natale, ma anche le occasioni sprecate da Armero, Asamoah, Pinzi e lo stesso Di Natale.


La partita si mette subito sui binari della velocità, del possesso palla e della profondità preferiti dall’Arsenal. E al 4’ i Gunners passano con Walcott che ribatte da pochi passi alle spalle di Handanovic su invito dalla destra di Ramsey. L’Udinese non riesce a prendere campo e subisce le azioni in velocità degli avversari che vanno vicini al raddoppio con azioni manovrate. Sono soprattutto i difensori esterni – Neuton e Ekstrand, entrambi ammoniti e quindi in difficoltà psicologica – a non accorciare su Walcott e Gervinho che seminano il terrore sulle fasce. Poi però i friulani crescono: Asamoah spreca tutto dopo una fuga in solitario, mentre poco dopo trovano una bella traversa con Di Natale su punizione. L’Arsenal macina gioco, ma l’Udinese nelle ripartenze è in grado di fare male. Sembra più convinta.


Il tempo si chiude con ancora i friulani protagonisti: al 26’ Armero fa 50 metri tutto solo ma poi sbaglia davanti a Szczesny, mentre il solito Di Natale colpisce il palo esterno in una conclusone dall’interno dell’area.
L’Udinese riparte da dove aveva finito, cioé pressando l’Arsenal che per venti minuti praticamente sparisce dal campo. Di Natale ha la palla del pari, su servizio di Armero, ma raccoglie solo un angolo mentre Isla fa gridare la gol, ma il pallone accarezza solo il palo alla destra del portiere dell’Arsenal.


Poi, dopo la mezz’ora, la partita scende d’intensità, l’Arsenal cerca il gol del 2 a 0, ma in cattedra sale Handanovic che proprio al 90’ si oppone a un rito ravvicinato di Walcott.