Potolicchio a caccia del podio a Montreal

CARACAS – Il pilota italo-venezuelano Enzo Potolicchio parteciperà sabato alla dodicesima prova del campionato Grand AM, nella categoria Daytona Prototipos. La gara si disputerà sul tracciato Gilles Villenueve di Montreal, in Canada. La pista dedicata alla memoria dello ‘storico’ pilota della Ferrari, non è nuova a Potolicchio, qui ha già ottenuto la vittoria in quattro occasioni di fila nella categoria Challenge Ferrari.


Il pilota di origini siciliane correrà a bordo di una Ford Riley, del team Ryan Dalziel. “Per la gara di Montreal il mio team ha lavorato tantissimo per diminuire il distacco che avevamo con la Chevrolet e la Bmw. Nelle prossime gare continueremo a testare la vettura cercando di trovare un’ottima messa a punto in vista della prossima stagione. Il lavoro di gruppo è una cosa importantissima, i risultati arrivaranno al più presto” sono state le parole di Potolicchio prima di partire per il Canada.


Grazie al lavoro di squadra e alle modifiche alla vettura di Potolicchio, lui è il suo team sono forti candidati a lottare per un posto nel podio.


Da ricordare che il compagno di squadra dell’italo-venezuelano è un’altro criollo, Alex Popow, alla sua prima esperienza sulla pista di Montreal.


Il circuito di Montréal, è intitolato a Gilles Villeneuve, è un tracciato che sorge sull’isola artificiale di Notre Dame costruita per le Olimpiadi del 1976 nell’estuario del fiume San Lorenzo.


Dal 1978 ospita il GP del Canada di Formula 1, che proprio quell’anno fu vinto dall’eroe locale Villeneuve a cui il circuito sarebbe stato intitolato poche settimane dopo la sua morte avvenuta nel 1982. Il tracciato ospita anche la formula americana Champ Car. Viene utilizzato anche dal campionato Nascar.


Nel corso della sua storia ormai trentennale, le modifiche al tracciato sono state relativamente poche: la pista non presenta curvoni veloci, ma una serie di S inframmezzate da tratti rettilinei. Per questo viene considerato un tracciato “stop and go”, molto duro per i freni e sotto il profilo del consumo di carburante.
Nonostante un continuo lavoro per la ricerca di maggior sicurezza, la natura semipermanente del circuito ne limita fortemente lo sviluppo: i muretti sono quasi una soluzione obbligata, non essendo possibile quasi in nessun punto allargare gli spazi di fuga. Di conseguenza, anche qualora non si verificassero incidenti seri, è molto facile che la gara sia neutralizzata dall’intervento della Safety Car, in quanto anche la semplice rimozione di una vettura incidentata può presentare problemi logistici non indifferenti.