Camusso prepara contromosse: «Cancellare le norme sul lavoro»

ROMA – ‘’Inorriditi’’. E’ netto il commento della dirigenza della Cgil su manovra economica e nuove ipotesi allo studio. Il sindacato di Corso Italia è in trincea contro ‘’le iniquità e le barbarie’’ contenute nelle misure urgenti varate dal Governo a metà agosto. E si prepara a difendere con forza le tutele dello Statuto dei lavoratori dalla possibilita’ di deroghe alla legge inserita nella manovra: vanno eliminate ‘’tutte le norme sul lavoro contenute nel decreto’’, va spazzata via l’intera riforma, anche perchà ‘’il ministro Sacconi ha in mente di cancellare l’articolo 18’’.


La prima contromossa sarà nel pressing sul Parlamento. La leader della Cgil Susanna Camuso ha cancellato le ferie, da martedì è impegnata senza sosta al quarto piano della sede di Corso Italia, con un gruppo di lavoro, sulle proposte di emendamenti alla manovra e l’agenda delle iniziative da mettere in campo.


Lunedì la riunione dei segretari generali di categorie e territori, che deciderà la data dello sciopero generale preannunciato dal segretario generale. Il giorno dopo un presidio davanti al Senato, dove con una conferenza stampa Susanna Camusso ribadirà la ‘’piena bocciatura’’ della manovra e presenterà controproposte e tappe della mobilitazione. La posizione che filtra dal quarto piano della sede di Corso Italia, raccolta dall’Ansa, è netta nei giudizi e determinata nelle contromosse. Dalla difesa dell’articolo 18 all’intero impianto della manovra.


‘’Quanto all’ipotesi di uno Statuto dei lavoratori derogabile alla luce della parte della manovra che riguarda il lavoro, la Cgil di certo non aveva bisogno dell’ufficio studi del Senato (che in una bozza rileva l’implicito effetto di poter derogare anche allo Statuto dei Lavoratori delle norme che potenziano i contratti aziendali) per sapere che Sacconi ha in mente di cancellare l’articolo 18. Lo abbiamo denunciato immediatamente. Si è usata la misteriosa lettera della Bce per replicare lo schema di divisione del fronte sindacale. Per questo chiederemo ai gruppi parlamentari un intervento deciso’’ per cancellare l’intero pacchetto sul lavoro.
Scudo-bis, condoni? Siamo ‘’inorriditi’’, dicono dal quarto piano di Corso Italia, senza mezze parole nei giudizi su manovra e possibili modifiche: iniquità, barbarie, confusione, cinismo, dice la Cgil. Mentre sull’ipotesi del Tfr in busta paga il sindacato di Susanna Camusso ‘’rinnova al ministro Tremonti la richiesta di sapere che fine ha fatto quella parte del trattamento di fine rapporto depositato all’Inps. E poi – commenta richiamandosi alle parole del premier Silvio Berlusconi – non gronderebbe ancora più il sangue dal cuore di qualcuno imporre nuove tasse ai lavoratori rispetto alle tante, troppe che già pagano? Non basta forse?’’.