Il Milan piega la Juve e vince il Trofeo Berlusconi

MILANO – Il Milan batte la Juventus per due reti a una e vince la 21ª edizione del trofeo dedicato a Luigi Berlusconi. Una vittoria che permette alla squadra di Allegri di porre la propria forte candidatura di favorita alla corsa allo scudetto. Seedorf e Boateng fanno sorridere il presidente Silvio Berlusconi in una torrida serata milanese.


Il Milan, privo di tutti i suoi attaccanti di ruolo, ha la meglio su una squadra ancora in costruzione ma caricata da Antonio Conte, che le chiede di tornare grande come un tempo.


La partita è stata bella, vivace, aperta fino all’ultimo minuto: con la serie A alle porte, si sono infortunati Kevin Prince Boateng e Taiwo, una botta per Nesta. Il Milan inizia alla grande, per tutto il primo tempo non offre spazi agli avversari ed è padrone del campo. Parte agguerrito e grintoso e trova subito la via del gol: neanche dieci minuti ed è Kevin Prince Boateng con una botta di prima ad andare a rete. Torna il ‘moon-walker’ ma la gioia per il gol svanirà dopo una ventina di minuti quando si fa male (contusione alla tibia). Cassano sta bene e si vede, Seedorf è in cattedra, Gattuso è pronto. Ottimo Abbiati. Sul fronte bianconero, invece, le cose non girano: inutili le sgroppate classiche di Krasic, timido Vidal, anche Vucinic appare confuso. Al 23’ sembra arrivare il colpo definivo con una punizione magnifica di Clarence Seedorf. Un destro a giro che lascia immobile Gigi Buffon.


La Juve non ha molto da recriminare per il primo spicchio di partita: Marchisio prende un palo, ma sull’altro fronte risponde Cassano. Matri si squaglia, e torna il sempreverde Del Piero.


La ripresa non è molto positiva per il Milan, che perde anche Taiwo. Ma la Juve sembra ingolfata e anche Pirlo perde in lucidità. Per lui gli applausi del pubblico di San Siro. Tutto cambia quando Vucinic riapre la partita con un gol stratosferico che nasce proprio da un’intuizione di Pirlo, raccolta per Del Piero e trasformata in velocità da Vucinic. Il Milan va decimandosi: fuori anche Nesta, che sanguina. Inizia la girandola infinita dei cambi.


La partita perde i propri assetti, gli schemi saltano, debutta il 17enne Boateng, che prende un palo. Occasioni per entrambe le squadre. La partita è calda, anzi caldissima con salvataggi rocamboleschi e ampi spazi. Il Milan si conferma una squadra davvero con le spalle larghe, Allegri sempre più sicuro di sé, cambiano gli uomini ma non cambia il modulo. Con un mister X – anche un po’ al risparmio – può andare lontano. La Juve è un cantiere: forse le fondamenta sono state gettate ma c’é da rimboccarsi le maniche. Il gruppo deve compattarsi e il gioco si é visto solo a tratti.


Nel secondo tempo non ha saputo sfruttare la sfortuna del Milan ma ha trovato la forza di reagire. Vidal assente ingiustificato. Ma il mercato non è finito e, con i tre-quattro nuovi innesti promessi dalla società, i lavori in corso potrebbero anche terminare.