Libia, giornalisti italiani in salvo

TRIPOLI – I quattro giornalisti italiani rapiti l’altro ieri in Libia sono stati liberati con un blitz in un appartamento di Tripoli. Il ministero degli Esteri ha confermato la loro liberazione senza fornire altri dettagli sulle circostanze del salvataggio.


A liberare i giornalisti “è stato un altro gruppo di lealisti” secondo quanto riferito dall’inviato del ‘Corriere della Sera’, Giuseppe Sarcina, il quale ha precisato di “non poter dire se erano militari o civili, probabilmente erano dei miliziani”. Il giornalista ha poi raccontato che il gruppo “è stato rapito vicino alla piazza Verde” a Tripoli e non nei pressi di Zawiya, come si era detto in precedenza.


“Sono vivo, vegeto e libero”: sono state le prime parole di Domenico Quirico, che si è messo in contatto con la redazione de La Stampa da Tripoli. “Adesso sto bene, fino a un’ora fa pensavo di essere morto”. “Ci hanno salvato due libici, due ragazzi a cui dobbiamo tutto. Due giovani che in teoria non stavano dalla parte giusta” ha raccontato Quirico con una telefonata alla redazione del giornale.


“Stiamo bene” ha detto l’inviata del Corriere della Sera Elisabetta Rosaspina parlando al telefono con il direttore del quotidiano Ferruccio De Bortoli. La giornalista ha rassicurato che tutti stanno bene ed è apparsa tranquilla.


Sempre sul Corriere si legge che “non è ancora chiara la dinamica, anche se le fasi della liberazione sarebbero state concitate e violente. Sembra che il carceriere abbia lasciato la casa già nella notte scorsa ed è probabile che i cronisti siano rimasti nell’appartamento per evitare imboscate nelle pericolose strade di Tripoli”.


“Il nostro primo pensiero va all’autista ucciso a sangue freddo dai sequestratori” hanno poi dichiarato i giornalisti italiani, appena liberati.


Intanto il colonnello Gheddafi potrebbe ormai avere le ore contate. I ribelli libici hanno annunciato di aver ‘’accerchiato’’ il rais in un edificio vicino al compound di Bab al-Aziziya, a Tripoli. Lo riferisce la tv araba al-Jazeera, precisando che insieme al colonello vi sarebbero anche alcuni dei suoi figli.
Nel pomeriggio ci sono stati nuovi raid della Nato proprio vicino al compound. Lo ha riferito l’emittente ‘Sky news’, precisando che alte colonne di fumo nero si stanno alzando dal quartiere di Abu Salim, nella capitale libica.

“La Libia non sarà 4ª spiaggia di Roma”


“Incitate il popolo e i giovani a combattere il jihad” contro i ribelli e l’Alleanza Atlantica. E’ l’appello che il colonnello Muammar Gheddafi ha rivolto agli imam libici nel corso di un messaggio audio diffuso dalla tv al-Orouba.


Gheddafi ha quindi affermato che “la Nato non può vincere attraverso i bombardamenti aerei. Voi siete la maggioranza – ha aggiunto riferendosi ai suoi sostenitori – come avete dimostrato nelle manifestazioni” delle scorse settimane a sostegno del regime in piazza Verde.


Il raìs ha poi invitato “gli uomini e le donne delle tribù a ripulire Tripoli”. Il Colonnello ha quindi esortato gli imam delle moschee a “non permettere che i ratti consegnino Tripoli ai colonizzatori”. “Non ci sarà nessun posto sicuro per i nostri nemici”. E “la Libia non sarà della Francia, di Sarkozy, dell’Italia e non sarà la quarta spiaggia di Roma”, ha aggiunto Gheddafi.