Scaroni: “Non c’è ragione di cambiare operatori petroliferi”

ROMA – L’amministratore delegato dell’Eni Paolo Scaroni non è preoccupato dalla possibilità che altre compagnie petrolifere possano sopravanzare l’Eni in Libia. “No – risponde a margine dell’incontro tenutosi a Milano tra il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il primo ministro del Cnt libico Mahmoud Jibril – sono tutti patti contrattuali. Non è che uno si sveglia la mattina e cambia un’azienda petrolifera con l’altra. Non lo fa anzitutto perché ci sono dei ‘contrattoni’. In secondo luogo, perché si sparerebbe in un piede: non c’è ragione di cambiare operatori che conoscono le persone e il sottosuolo”.


“Noi – spiega il manager – privilegiamo la ripartenza del gas perché, mentre non esistono problemi di sicurezza dell’approvvigionamento per quanto riguarda il petrolio, a me affrontare l’inverno con una delle fonti tradizionali ferma, devo dire la verità, non piace per niente”.


Mentre per riprendere la produzione del petrolio in Libia, spiega ancora Scaroni, “ci vuole più tempo. Secondo i campi da 6 a 18 mesi”. Scaroni spiega comunque che “l’ordine pubblico è la ‘conditio sine qua non’ per cui si può iniziare a lavorare. Non possiamo mandare gente in un paese in cui si spara tutto il giorno. Credo che il primo passaggio sarà rimettere l’ordine pubblico in Tripolitania in condizioni decenti e poi si potrà ripartire”.


Il gruppo Eni, annuncia poi Scaroni, fornirà al Cnt della Libia ‘’benzina e gasolio’’ prodotti nelle raffinerie italiane in cambio di pagamenti futuri in petrolio. ‘’Da parte del Cnt – spiega l’ad che lunedì prossimo sarà a Bengasi per firmare l’accordo con le controparti libiche – ci viene sottolineata la necessità che hanno di carburanti, perché le raffinerie sono ferme e soffrono di carenze di benzina e di gasolio. Dopo una serie di problemi soprattutto sul fronte legale, abbiamo trovato una soluzione per anticipare della benzina e del gasolio dalle raffinerie italiane, firmeremo l’accordo nei prossimi giorni a Bengasi, a fronte di un pagamento futuro che riceveremo in petrolio quando i campi si rimetteranno in funzione’’.


Scaroni ha sottolineato che ‘’in questo ha avuto un ruolo importante il riconoscimento internazionale’’ del Cnt. ‘’In parallelo, sempre secondo una loro richiesta, stiamo lavorando attivamente per fare tutti gli studi necessari per il ripristino dei campi petroliferi dalla parte della Cirenaica, e in particolare un campo nel sud della Cirenaica. Il nostro accordo è un accordo di fornitura e tecnico, tutto con la finalità di aiutare il Comitato nel suo difficile ruolo’’.