Irene: il peggio è passato A New York torna la calma

WASHINGTON – La tormenta tropicale ‘Irene’ si è lasciata alle spalle New York per procedere in direzione nord, verso il New England. Al momento i danni registrati in città sembrerebbero inferiori alle aspettative – malgrado le centinaia di migliaia di persone rimaste senza elettricità e gli allagamenti – anche perché nel momento in cui l’uragano doveva investire la città con la massima violenza è stato declassato a tempesta tropicale. L’allarme resta per via delle zone allagate e degli alberi che continuano a rappresentare un potenziale pericolo. Dopo ore di piogge torrenziali e venti la pioggia ha iniziato a diminuire fino a cessare del tutto e la gente è scesa in strada a verificare di persona i danni.


Il segretario alla sicurezza interna Janet Napolitano ha dichiarato che il peggio è passato per la maggior parte della costa orientale tra cui New York e New Jersey. Le misure preventive hanno ridotto gli incidenti, ha aggiunto avvertendo però che gli allagamenti continuano a rappresentare un pericolo.


Finora si contano dieci vittime per il passaggio dell’uragano nell’East coast. Una persona è morta nel Maryland – una donna rimasta uccisa dal crollo di un albero sulla sua abitazione – una in Florida – un uomo di 55 anni morto mentre faceva surf al largo di New Smyrna Beach – cinque in North Carolina e tre in Virginia. La vittima più giovane si è registrata in Virginia, dove un ragazzino di 11 anni è rimasto ucciso nella sua abitazione a seguito del crollo di un grosso albero che ha investito la casa.


L’uragano ha lasciato quattro milioni di abitazioni senza elettricità lungo la costa orientale degli Stati Uniti. Danni alla rete elettrica sono stati segnalati anche a Washington. In generale, i danni causati sul North Carolina sono stati comunque inferiori al previsto. A renderlo noto è stata la Guardia costiera americana: “I danni non sono stati gravi quanto avevamo previsto – ha dichiarato l’ammiraglio William Lee alla Cnn – Pochi alberi sono stati abbattuti, gli allagamenti non sono stati importanti”.


Il presidente americano Barack Obama questa mattina ha firmato dichiarazioni di stato di emergenza anche per il District of Columbia e il Delaware. Precedentemente analoghe misure erano state adottate dalla Casa Bianca per Maryland, Connecticut, Massachusetts, New Hampshire, New Jersey, New York, North Carolina, Rhode Island e Virginia.


Il sindaco di New York, Michael Bloomberg, si era raccomandato in una conferenza stampa tenuta con gli abitanti della Grande Mela di non restare all’aperto. “Domani mattina quando vi svegliate, quali che siano le condizioni per favore restate in casa”, ha detto Bloomberg. “Abbiamo avvertito la gente e ora dobbiamo fare i conti con ciò che ci arriva da Madre Natura”, ha aggiunto. “La vostra sicurezza dipende dal vostro comportamento”.


La maggior parte delle persone ha ascoltato le raccomandazioni che sono giunte dalle autorità, compresi gli ordini di evacuazione per 370mila persone dalle zone considerate maggiormente a rischio. Per il momento la cosa migliore è stare al chiuso, lontano dalle finestre e cercare di “trascorrere una buona notte di sonno”, ha detto il sindaco.


A poche ore dall’arrivo dell’uragano la polizia di New York ha dovuto trarre in salvo due persone che erano uscite in mare davanti a Staten Island in kayak. “I due sono in salvo ma la loro è stata un’azione sconsiderata – ha sottolineato Bloomberg – che obbliga la nostra polizia a disperdere le forze”.